Che il 14
almeno non peggiori il 13
Un augurio pulito alla città
che si appresta ad affrontare il nuovo anno.
Non è stato un 2013 da
ricordare.
Ad agosto l'inceneritore ha
cominciato a bruciare rifiuti, 125 giorni fa.
A dicembre è esploso
l'inquinamento, non solo in città.
Per 26 giorni Parma è
rimasta incarcerata nella galera dello smog, costretta a respirare
pece, prima nella classifica regionale delle città più inquinate.
A gennaio l'inceneritore
dovrebbe entrare nella sua fase di esercizio, dopo 6 mesi di
provvisorietà.
Sei mesi difficili, con il
camino che funziona al 30%, con una linea sempre fuori esercizio, con
l'evidente scarsità di rifiuti da bruciare.
A dicembre abbiamo anche
assistito al blocco di due carichi di rifiuti registrati come
radioattivi.
Ci sono voluti venti giorni
perché l'episodio emergesse agli onori della cronaca.
Il Comune non è stato
avvertito, sul sito Arpa Monitorem a tutt'oggi nessuna registrazione
di eventi fuori dalla normalità.
La trasparenza e la
prontezza certo non abitano a Ugozzolo, dove il camino emette il suo
pennacchio irrorando la campagna circostante di polveri sottili
classificate cancerogene dallo Iarc di Lione.
Un biglietto da visita
pestilenziale per la food valley dei sapori e della qualità.
Non sappiamo che 2014 ci
attende.
L'ambiente è l'ultimo dei
pensieri, complice la crisi in atto.
Ma l'ambiente potrebbe
essere anche un efficace grimaldello per superare l'impasse.
Il bacino padano è un
enorme calderone ribollente di smog e di aria impura, una delle aree
più inquinate al mondo, la sua nuvola nera visibile perfino dal
satellite.
Il castello
dell'inquinamento va smontato pezzo per pezzo.
Ridurre il traffico privato,
cambiare le caldaie inquinanti, spegnere gli impianti inutili come
gli inceneritori, quando la raccolta differenziata risulta più
efficace e vantaggiosa.
La crisi ambientale va presa
di petto.
Condivisa con tutti gli enti
locali, con il governo romano, con le forze produttive che a Parma
subiranno un danno da un eventuale peggioramento delle condizioni di
salute del territorio, e su questo tema davvero esse sono risultate
assenti del tutto, praticamente autolesioniste.
Non vogliamo nemmeno pensare
a quando l'inceneritore brucerà a pieno regime.
Nel caso ricordiamo che ogni
ora emetterà in atmosfera 144 mila metri cubi di aria sporca, non
balsamo per la gola di allodiana memoria.
Il pennacchio che oggi si
osserva oltre la Tav diventerà ben più corposo e presente.
Non vogliamo pensare a
quello che succederà.
Ma sarebbe il caso di
prevenire.
Con una raccolta
differenziata all'80% il camino smette di avere una sua funzione.
Lo dovrebbero capire anche i
cittadini che abbandonano rifiuti in strada, tutto cibo per
l'inceneritore.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
31 dicembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
125
giorni
fa
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