martedì 31 dicembre 2013

L'anno che fumerà

Che il 14 almeno non peggiori il 13

Un augurio pulito alla città che si appresta ad affrontare il nuovo anno.
Non è stato un 2013 da ricordare.
Ad agosto l'inceneritore ha cominciato a bruciare rifiuti, 125 giorni fa.
A dicembre è esploso l'inquinamento, non solo in città.
Per 26 giorni Parma è rimasta incarcerata nella galera dello smog, costretta a respirare pece, prima nella classifica regionale delle città più inquinate.


A gennaio l'inceneritore dovrebbe entrare nella sua fase di esercizio, dopo 6 mesi di provvisorietà.
Sei mesi difficili, con il camino che funziona al 30%, con una linea sempre fuori esercizio, con l'evidente scarsità di rifiuti da bruciare.
A dicembre abbiamo anche assistito al blocco di due carichi di rifiuti registrati come radioattivi.
Ci sono voluti venti giorni perché l'episodio emergesse agli onori della cronaca.
Il Comune non è stato avvertito, sul sito Arpa Monitorem a tutt'oggi nessuna registrazione di eventi fuori dalla normalità.
La trasparenza e la prontezza certo non abitano a Ugozzolo, dove il camino emette il suo pennacchio irrorando la campagna circostante di polveri sottili classificate cancerogene dallo Iarc di Lione.
Un biglietto da visita pestilenziale per la food valley dei sapori e della qualità.
Non sappiamo che 2014 ci attende.
L'ambiente è l'ultimo dei pensieri, complice la crisi in atto.
Ma l'ambiente potrebbe essere anche un efficace grimaldello per superare l'impasse.
Il bacino padano è un enorme calderone ribollente di smog e di aria impura, una delle aree più inquinate al mondo, la sua nuvola nera visibile perfino dal satellite.
Il castello dell'inquinamento va smontato pezzo per pezzo.
Ridurre il traffico privato, cambiare le caldaie inquinanti, spegnere gli impianti inutili come gli inceneritori, quando la raccolta differenziata risulta più efficace e vantaggiosa.
La crisi ambientale va presa di petto.
Condivisa con tutti gli enti locali, con il governo romano, con le forze produttive che a Parma subiranno un danno da un eventuale peggioramento delle condizioni di salute del territorio, e su questo tema davvero esse sono risultate assenti del tutto, praticamente autolesioniste.
Non vogliamo nemmeno pensare a quando l'inceneritore brucerà a pieno regime.
Nel caso ricordiamo che ogni ora emetterà in atmosfera 144 mila metri cubi di aria sporca, non balsamo per la gola di allodiana memoria.
Il pennacchio che oggi si osserva oltre la Tav diventerà ben più corposo e presente.
Non vogliamo pensare a quello che succederà.
Ma sarebbe il caso di prevenire.
Con una raccolta differenziata all'80% il camino smette di avere una sua funzione.
Lo dovrebbero capire anche i cittadini che abbandonano rifiuti in strada, tutto cibo per l'inceneritore.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 31 dicembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
125

giorni fa

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