L'intera
regione Emilia Romagna è avvolta in una nube tossica
Due giorni, due sforamenti.
A Parma fa buona compagnia
tutta la regione tranne Piacenza, che sfiora anch'essa il limite.
In città ieri 69
microgrammi per metro cubo di aria, il dato peggiore dell'Emilia
Romagna, contro i 50 consentiti dalla legge.
Le polveri fini Pm10 tornano
quindi subito protagoniste e sfidano l'homo sapiens ricacciandogli in
gola l'aria sporca improvvidamente prodotta.
Il nostro uomo tecnologico
aveva tentato di giocare una carta falsa, quella di papà vento che
tutto porta via, ma il trucco è stato scoperto e la resa dei conti è
arrivata.
Sta a noi decidere il nostro
futuro.
Il pianeta è gravato ormai
da una mole di inquinamento insostenibile.
Abitiamo in un sistema
chiuso che necessariamente ricicla dalla notte dei tempi tutto ciò
che accade al suo interno.
Usiamo la stessa acqua da
millenni, la stessa terra, la stessa aria, le stesse molecole.
Dobbiamo fare una scelta.
Continuare su questa strada
significa andare verso l'estinzione, cambiare comporta il mettere al
primo posto la salute e la qualità della vita.
Tutto il resto viene dopo.
Lo sviluppo, se vogliamo
intendere il termine come una positiva e costante tensione verso il
meglio, per noi stessi e per gli altri, non può includere anche
inquinamento, polveri cancerogene, baratro ecologico.
Innumerevoli gli esempi
dello scempio che abbiamo fatto del nostro Paese, su tutti l'Ilva di
taranto e la Terra dei Fuochi.
Incubi.
Non è sviluppo questo ma
una corsa sfrenata senza guidatore.
Dobbiamo tornare ad
osservare la natura e comprendere che essa non manifesta nei suoi
cicli naturali alcun tipo di rifiuto, ma chiude perfettamente i suoi
ambiti nutrendosi a vicenda.
Ciò che è scarto per gli
uni è alimenti per gli altri.
Occorre una pausa di
riflessione.
Occorre spegnere i motori.
Occorre farlo adesso.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
3 gennaio 2014
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
128
giorni
fa
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