Mettere al
bando le caldaie a gasolio
Dopo 26 giorni di smog
fuori-legge ad oltranza San Meteo ci ha fatto il regalo di Natale.
Sotto l'albero la tregua,
dopo quasi un mese di aria irrespirabile.
Da 6 giorni Parma (e
l'Emilia Romagna) hanno un'aria degna di questo nome.
Ma già il 29, ieri, i
livelli di polveri sottili hanno sfiorato il limite, fermandosi, alla
solita centralina di via Montebello, a 46 microgrammi per metro cubo
di aria, solo quattro lineette sotto il limite.
Il vento di Natale e le
piogge dei giorni scorsi hanno dato una grossa mano alla Pianura
Padana, come se improvvisamente si fosse aperta la finestra e
sollevato il tetto, dando libero sfogo a vortici e scrosci, che hanno
provveduto a lavare l'aria nera.
"Sopra" si respira, sotto...
Lo smog se n'è andato,
attraverso il suolo spinto dall'acqua scendente e disperso altrove
con i venti.
Ma basta un giorno di stasi
per far rialzare la testa all'inquinamento.
Abbiamo osservato in questi
giorni code kilometriche di automobili che sciamavano avanti e
indietro dai centri commerciali, dal centro storico monumentale,
assiepate sulle circonvallazioni.
Il traffico rimane un dei
maggiori colpevoli della situazione ambientale disastrosa.
Ma non solo quello.
Ci sono anche le centrali
termiche.
A questo proposito anche gli
enti locali potrebbero fare di più.
Ad esempio verificando
quante sono ancora le caldaie a gasolio presenti negli edifici
scolastici o nelle sedi istituzionali.
Abbiamo a disposizione una
mappatura aggiornata?
Da tempo ormai il gasolio è
indicato come uno dei peggiori carburanti in quanto a emissioni
cancerogene e polveri.
Ci sono ancora caldaie a
gasolio che scaldano scuole e uffici?
Noi speriamo davvero di no.
Ma se così non fosse
crediamo anche questa una manovra di urgente attualità.
Procedere senza indugio ad
ammodernare le centrali termiche pubbliche.
Dismettere in fretta a furia
le eventuali caldaie a gasolio e introdurne altre a gas metano o,
ancora meglio, sostituendole con scambiatori collegati al tele
riscaldamento, decentrando così le emissioni e rendendo agevole ma
manutenzione.
Va da sé che una
modernizzazione delle centrali termiche gioca anche a favore del
risparmio di bollette e conti di manutenzione.
Quanto stiamo spendendo come
collettività in questi settori?
Perché alla fine sono
sempre le nostre tasche a coprire questi costi attraverso la
tassazione più o meno centralizzata.
Pagando noi stessi, possiamo
certo pretendere efficienza, risparmio, ecologia.
Sperando così di dare una
mano a tenere basso il livello di Pm10.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
30 dicembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
124
giorni
fa
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