venerdì 20 agosto 2010

Andate in pace

Diossina è un vocabolo che in Italia fa immediatamente pensare a Seveso e alla sua fabbrica di morte, la Icmesa, che nel 1976 causò una enorme nube tossica con la quale ancora oggi dobbiamo fare i conti.
Le diossine sono una classe di composti organici a base di cloro altrimenti conosciute come TCDD, tetra cloro di benzo p diossine, con 210 tipi diversi di composizione tra diossine vere e proprie e furani.
A livello di tossicità equivalente sono gli inceneritori i maggiori produttori di diossine con un punteggio di 1641, seguite dalle fonderie con 1125.
Uno studio della Commissione Europea del 2000 dava agli inceneritori italiani il 64% della produzione totale di diossine del Belpaese.
Una delle problematiche maggiori legate all'emissione di diossine è la stabilità del composto e il suo accumulo e incremento costanti sui terreni.
Uno studio inglese su campo aperto ha dimostrato come in 130 anni la presenza di diossina sul terreno sia aumentata del 300%.
Ovviamente se contaminiamo i terreni anche l'erba su cui cresce è colpita dall'inquinamento.
Ed è attraverso gli erbivori che la catena alimentare porta questi composti all'uomo, dove sono depositati nelle parti adipose, nei grassi.
Il passaggio ai neonati avviene attraverso il latte materno che per l'appunto è una secrezione grassa.
Le mamme si “liberano” delle diossine trasmettendole ai loro figli.
La quantità di diossina riscontrata nell'uomo ha un livello maggiore rispetto agli animali essendo l'uomo l'ultimo anello della catena, che diventa a sua volta un bio accumulatore, anche per la sua longevità.
Per il 95% le diossine sono assorbite attraverso il consumo di carne, pesce e latticini.
Mortalità prenatale, riduzione della crescita, disfunzione di organi quali quello nervoso centrale, alterazioni come quelle dell'apparato genitale maschile sono gli effetti della contaminazione sull'uomo.
Ma quanta diossina produrrà l'inceneritore di Parma?
Il calcolo lo si effettua sulla base dei dati dichiarati da progetto.
Le due linee dell'inceneritore di Ugozzolo emetteranno ogni ora in atmosfera 144 mila metri cubi di fumo, non proprio cristallino e di montagna come ci racconta nonno Allodi.
La migliore prestazione di un inceneritore è quella di una concentrazione per metro cubo di 0,04 nanogrammi di diossina, una concentrazione che a seconda dell'efficienza è per lo meno 80 volte maggiore a quella dell'aria ambiente.
Il nanogrammo corrisponde ad un miliardesimo di grammo (10-9) e questa misura ci fa capire l'estrema pericolosità del composto, tale da considerare queste minuscole quantità, quasi non riscontrabili dagli strumenti.
E' su questa “minuscoleria” che i fautori degli inceneritori giocano irresponsabilmente le loro carte migliori, quando affermano che l'inquinamento è praticamente non riscontrabile.
Ignoranza? O calcolo?
L'Europa virtuosa, alla quale tanto si appellano, quando fa comodo, i fautori del sì, è anche la stessa che ha posto limiti e misure certe per quantificare la dose massima accettabile di diossina.
Come gli Stati Uniti dove addirittura questa misura è ridotta di dieci volte.
Ma quanto fanno male le diossine?
La dose massima ammessa è di 0,02 nanogrammi per chilo di peso.
Pensate alle dimensioni di cui stiamo parlando, 0,02 nanogrammi sono in pratica 2 picogrammi.
Il picogrammo è la miliardesima parte del milligrammo.
La nostra testa fa perfino fatica a seguire il discorso.
Questo significa che una persona adulta di 70 chili può assorbire al giorno al massimo 0,14 nanogrammi.
E' sulla base di questi dati certi che possiamo affermare senza smentite che l'inceneritore di Parma, emettendo in atmosfera, al giorno, 138.240 nanogrammi di diossina, farà uscire dal camino dosi massime per 987.428 adulti, quando la popolazione della Provincia assomma a 433.000 abitanti.
Se facessimo il calcolo per i bambini le dosi massime emesse al giorno dall'inceneritore saranno 1.974.857, praticamente dosi per 2 milioni di bambini.
Ma i nostri felici ammiratori degli impianti sostengono che l'inceneritore avrà un apporto nullo sull'ambiente.
Andate in pace.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 14 agosto 2010
-631 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+75 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai

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