Le finzioni di Enia-Iren sull'inceneritore svaniscono come neve al sole, giorno dopo giorno. Non ci voleva molto a capirlo, eppure il GCR era considerato oscurantista e anti moderno, quando andava dicendo che la fusione Iride-Enia avrebbe messo in minoranza Parma nelle decisioni strategiche.
Puntualmente ci troviamo con un nuovo CdA Torino-centrico, in cui l'unica carica "parmigiana" in seno al consiglio è stata affidata con criteri "spartitocratici" (avete letto bene!) all'uomo dai mille impegni Luigi Giuseppe Villani, che scopriamo essere, oltre che medico, coordinatore del Pdl, consigliere regionale, presidente del Rugby Crociati.
Un'altra cosa stiamo dicendo da tempo: l'inceneritore di Parma è sovrastimato... non è che ci troveremo a bruciare i rifiuti degli altri?
Tra 2 anni sarà operativo il nostro impianto e verrà spento invece quello di Reggio Emilia e al suo posto i cugini reggiani attiveranno un impianto a freddo TMB (Trattamento Meccanico Biologico) a valle di un processo di riduzione, riciclaggio e differenziazione.
Puntualmente, sulle pagine di un quotidiano locale, leggiamo che l'assessore reggiano all'ambiente Roberto Ferrari ha affermato che il discorso rifiuti non può riguardare solo la provincia di Reggio, essendo loro favorevoli ad una programmazione regionale e che solo quando sarà operativo l'impianto di TMB potranno rendersi conto davvero delle loro necessità e capire se avranno bisogno di esportare rifiuti.
Anche perché il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ha appena stoppato l'allargamento del porta a porta al centro città, mantenendo il sistema a cassonetto, rifiuti tutti insieme appassionatamente.
I camion di Enia che da Parma andavano a Reggio stanno per invertire il senso di marcia?
L'assessore non ha detto che avremo il dovere di smaltire i loro rifiuti, ma è pur vero - e questo viene più volte sottolineato - che in momenti di emergenza, loro non si sono sottratti ad una logica di solidarietà fra territori, una solidarietà per altro che ha fruttato soldi.
Andrea Allodi, ex ex ex, in una diretta televisiva poco dopo la manifestazione nazionale di Parma dello scorso aprile contro gli inceneritori, aveva spergiurato che mai e poi mai la nostra città avrebbe importato rifiuti da altre province. Allora era presidente di Enia, ora...
Si sa, le promesse fanno molta presa sul pubblico e soprattutto sono gratis. "Utili idioti" ci aveva definiti un poco misterioso “lettera firmata” scrivendo ad un giornale. Inutile e dannoso è stato il contributo allo sviluppo economico e ambientale di Parma, dei suoi cittadini e delle sue aziende , di chi poteva invece fare tanto e meglio.
Allodi se ne andrà in pensione e ci riesce difficile immaginare che investirà la liquidazione comprando casa all'ombra dell'inceneritore, come aveva suggerito ai parmigiani in televisione, là nel “cerchio dei dannati”.
Barilla, Greci, Chiesi, Ikea, ci resteranno invece, insieme alle altre aziende e ai circa 10.000 lavoratori che si recheranno ogni giorno a respirare fumi, diossine, furani e metalli pesanti, nella zona definita "scarsamente abitata" dallo studio di impatto ambientale di Enia, firmata tra l'altro dalla nostra Università, Istituto di Igiene, Carlo Signorelli.
Su una cosa concordiamo appieno con l'assessore reggiano: occorre una logica interprovinciale anzi regionale.
L'Emilia Romagna ha già 9 inceneritori, assurdo pensare di doverne costruire un altro.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 21 agosto 2010
-624 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+82 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai
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