sabato 23 ottobre 2010

Iren e il groviglio inceneritore

Più si tenta di sbrogliare il groviglio, più la matassa diventa impenetrabile.
Da lontano il progetto dell'inceneritore di Parma appariva ai più un tema già svolto. I compitini ben riposti nella cartella, con tanto di firme e controfirme.
Ma nel percorso casa scuola è successo qualcosa.
Nella confusione che regna il mattino in città, la cartella è volata in terra e qualcuno ha cominciato a sbirciare, non riuscendo a credere ai propri occhi.



I fogli sparsi sono andati spargendosi, nudi all'occhio del passante fin lì ignaro.
Dove sono finite la pulite tabelline che ci avevano rassicurato? Quel tema ben fatto con tanto di prologo e finale a lieto fine perché non c'è?
La campanella suona ma adesso non siamo più pronti e ci assale il timore.
Chi ha sbagliato?
Cosa dobbiamo fare ora?
Ha senso entrare in classe senza sapere cosa portiamo?
No, fermiamoci. Recuperiamo il contenuto della cartella, rimbocchiamoci le mani tutti insieme, ricominciamo da capo e verifichiamo cosa è successo, cosa sta succedendo.
Altrimenti il groviglio proseguirà nel suo complicarsi e complicarci la vita.
A partire dall'economia di questo progetto occorre trasparenza. Non sappiamo cosa ci costerà il giochino, i milioni vanno e vengono come bicchieri di acqua fresca, senza che nessuno ponga la parola definitiva. Ognuno spara cifre che sembrano causali e basta cambiare pagina per cambiare importi, ma non centesimi, ma milionate di euro.
E' un progetto azzoppato fin dall'inizio, quando, senza che nessuno eccepisse alcunché, si consegnò il pacchetto dei compiti a Enia, senza se e senza ma, confidando nella loro bontà, affinché non ci facesse spendere troppo.
E' una procedura seguita negli appalti pubblici, quando è in gioco un servizio che graverà sulla collettività?
Non sembra logico che su un progetto di questo genere si apra una gara pubblica che affidi poi i lavori all'azienda che offre, a parità di qualità, il costo inferiore?
Sul piano economico è mancato tutto e ora si scoprono costi che superano la media di riferimento per questo tipo di impianti.
Si afferma che mille euro a tonnellata sia il giusto corrispettivo di un inceneritore di ultima generazione. Che per 130 mila tonnellate all'anno fa 130 milioni. Non 210 come dichiarano i tecnici sul cantiere, 265 come Enia scrive nella richiesta di finanziamento alla Banca Europea degli Investimenti.
Cosa ci sia in mezzo che va a incrementare i costi con queste proporzioni inaudite non lo sappiano.
Ma lo vorremo sapere, tanto per capire quali tasche i cittadini del nostro territorio andranno a infarcire.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 23 ottobre 2010
-561 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+145 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore ci costerà molto di più di 180 milioni di euro?

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