Una bella medaglia di bronzo per Parma nella classifica Legambiente – Il Sole 24 ore, sull'ecosistema urbano, premia le politiche del sindaco Vignali.
Un risultato che conferma la nostra città tra le migliori in Italia ma che, numeri alla mano, ci mostra quanti e quali siano i margini di miglioramento.
E' infatti nella qualità dell'aria che Parma può e deve alzare il livello, per svettare, oltre che nelle statistiche , nel benessere che offre a chi vi abita e respira.
La città ducale mostra evidenti i limiti della sua collocazione geografica nella quarta area più inquinata al mondo e se vuole mantenere l'importante riconoscimento di food valley italiana, e forse mondiale, dovrà nel prossimo futuro metter mano a tutte quelle azioni che possano migliorare le performance ambientali.
La riflessione del mondo accademico locale, il Symposium di 2 giorni che si svolge alla Casa della Musica, è un'occasione per stimolare anche la partecipazione dell'Università di Parma all'identificazione della food valley nei suoi necessari standards ambientali, per non correre il rischio di presentare il territorio con una immagine vuota di contenuti concreti e palpabili.
Collocarsi al 55° posto per le polveri sottili, al 48° per lo sperpero di acqua, al 79° per consumo di carburante, al 49° per produzione di rifiuti urbani, al 30° per la raccolta differenziata, ci indica che non da queste posizioni Parma ha colto il prestigioso bronzo.
La menzione speciale per la mobilità ci dice che è in atto una corretta impostazione delle politiche comunali, che hanno bisogno di cogliere ulteriori spunti per completare un'azione efficace, ma la direzione di allontanare il traffico privato dal centro, di ridurre le velocità nei quartiere residenziali, di potenziare il trasporto pubblico e le piste ciclabili sono buoni auspici per il futuro.
Ma il cruccio relativo alla qualità dell'aria e alla questione dei rifiuti rimane.
La classifica ci dice che Parma necessita di interventi di rimozione di inquinanti e non certo di aggiungerne di nuovi, perché nell'aria le quantità di polveri sottili portano a dire che Parma non è da podio, anzi.
Occorre che nel tema dei rifiuti, dove non è solo il Comune a dettar legge ma anche una società, Iren, che sta portando avanti il progetto dell'inceneritore, avvenga una svolta netta e chiara.
Un impianto che una volta acceso, incrementerà il bilancio di emissione di Pm 10 di oltre 3 tonnellate all'anno, è frutto di una progettazione vecchia e superata, che i parmigiani non si meritano.
Come una raccolta differenziata ancora zoppa, che vede il territorio macchiato dalla possibilità di gettare materie nobili come carte e plastica nei cassonetti indifferenziati, dove il gestore toglie la plastica differenziata dai cittadini e la brucia, senza che questo comportamento crei scandalo.
C'è da pensare che Parma possa ambire alla vetta di questa classifica, se solo mette mano ai temi sopra descritti.
Certo è che la prospettiva Ugozzolo-forno va nella direzione opposta.
Che il sindaco dica alla sua città quale modello di sviluppo sceglie.
La città è ormai pronta alla svolta ed a contribuire attivamente e con responsabilità.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 18 ottobre 2010
-566 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+140 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore ci costerà molto di più di 180 milioni di euro?
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