martedì 16 novembre 2010

Bernazzoli e la sindrome Nimby

Vandana Shiva, eminente scienziata indiana sostenitrice della lotta per la biodiversità, sarà premiata domani dalla Provincia di Parma.
Chissà se sarà Bernazzoli-mister Hyde o Bernazzoli-dottor Jeckyll a premiare Vandana Shiva.
Chissà se Vandana Shiva è conscia del fatto che chi la premia per la sua lotta per la salvaguardia della biodiversità potrebbe diventarne il boia.



Domani la Provincia, curva nel suo piccolo buio cortile, accuratamente recintato e precluso ai più, darà sfoggio del suo personale “green washing”, per sentirsi meno colpevole.
Una pratica tutta italiana che viene confermata anche oggi. I politici di turno presentano al grande pubblico una iniziativa positiva, per mostrarsi puri, e poi fanno esattamente il contrario, cancellando quello che avevano un attimo prima sostenuto
Un comportamento grave, mai abbastanza denunciato, che ha portato gli italiani a considerare la politica una parola sporca, da cui stare lontani.

Ci piacerebbe tanto porre alcune domande all'ente che sta accompagnando con grande premura la nascita dell'inceneritore di Parma, per tentare (tentar non nuoce) di comprendere come si faccia a convivere con delle anime così diametralmente opposte.
Ci piacerebbe chiedere a Bernazzoli la sua opinione su alcuni punti della “Carta per il rinascimento della campagna”, principi affermati a piena voce da Wendell Berry, Giannozzo Pucci, Vandana Shiva, appunto, e Maurizio Pallante.
“Conservare e arricchire il suolo, usando le biomasse per moltiplicare l'humus”.
Invece l'inceneritore le biomasse le vuole cuocere per incassare quattrini.
Mah!
Quale potente farmaco avrà ingoiato il presidente, per poter digerire questo enorme conflitto, o poter almeno far finta di masticare entrambi i bocconi, senza che uno di essi non sia espulso con un rigetto obbligato e prepotente.
Ci piacerebbe ci fosse spiegato quale sia la biodiversità preservata dal meraviglioso luccicante inceneritore, che presto erutterà le sue ceneri a Ugozzolo, cominciando a pulsare di vita propria e devastante.
Con quale coraggio, a Parma si direbbe “che bècc äd fér”, la Provincia oggi premia una persona che rivendica i diritti della terra e dei contadini a essere padroni di se stessi e dei propri territori, quando il nostro inceneritore quei contadini li espelle come sgraditi occupanti del suo territorio di azione.
Che enormi contraddizioni!
Tanto nella sala ovattata e ben isolata non giungeranno le vibrazioni del cantiere, che cresce come un cancro in un'area in cui migliaia di persone ogni giorno si recano a guadagnarsi la pagnotta.
I discorsi alti e vuoti rimbalzeranno sulle pareti, riempiranno le orecchie dei presenti e i sorrisi si sprecheranno.
A Vandana Bernazzoli dirà una cosa molto chiara.
Vai avanti, brava, fai il tuo progetto là, in India, che qui dobbiamo fare dell'altro.
Una sindrome Nymby vera e propria, not in my backyard, le tue belle cose non nel mio giardino, noi siamo per il fuoco eterno.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 16 novembre 2010
-537 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+169 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Nessun commento:

Posta un commento