sabato 20 novembre 2010

Il Pd delle Versilia sceglie la strada “Rifiuti Zero”

“Rifiuti Zero è l'unica strada che possa garantire la sostenibilità nel lungo periodo delle politiche legate al trattamento dei rifiuti”.
Sovversivi? No, il Pd della Toscana.



Dice Fulvio Mazzola: “E' dunque necessario ampliare la raccolta differenziata anche con il sistema porta a porta, operando in tal senso nei rapporti contrattuali con le aziende. I nostri comuni devono lavorare ad un sistema che non sia vessatorio verso i cittadini e che li accompagni verso una nuova educazione verso l'ambiente, applicando una misurazione reale della produzione dei rifiuti delle famiglie, evitando di calcolare la produzione sulla metratura delle case o dei negozi. Promuovere il massimo contenimento della produzione dei rifiuti. Agire sulle aziende affinché vengano prodotti sempre di più imballaggi leggeri e totalmente riciclabili, utilizzare materie prime ad impatto ambientale bassissimo, premiare i soggetti economici che seguono queste strade. Prendere esempio da Capannori per l'uso delle leve fiscali”.
Alieni scesi da dischi volanti?
“L'ambiente, per chi fa agricoltura o turismo, è essenziale. Chi non garantisce ciò non deve andare a fare altro”.
Una polverina nell'aria ha mandato in tilt le menti dei pidini versiliesi? No, forse semplicemente hanno vissuto sulla loro pelle le vicende del locale inceneritore, sequestrato la scorsa primavera.
Noi sappiamo bene cosa è successo a Falascaia.
L'inceneritore gestito da Veolia ha avvelenato il torrente Baccatoio con diossine e metalli pesanti, a 3 km dalla spiaggia di Pietrasanta. L'inquinamento è andato avanti un anno prima che si ponessero i sigilli all'impianto.
Ora la gente ha detto basta, i partiti hanno detto basta e forse si intravede all'orizzonte un cambiamento di mentalità, di approccio. Meno politichese, più concretezza.
Mazzola lo dice molto chiaramente: “Chi non garantisce un ambiente sano se ne vada pure a casa”
Attendiamo la traslazione dei diktat del Pd toscano in quel di Verdi, l'amata terra emiliana, dove Parmigiano, arte e cultura la fanno da padrone.
Eppure c'è chi si ostina a dire “L'inceneritore è necessario”
Per noi si può accomodare a piantar patate.
Magari lontano dallo Spip.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 20 novembre 2010
-533 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+173 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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