giovedì 25 novembre 2010

Non è Vincenzo

Che brutta sensazione trovarsi dentro un cul de sac. Specie se non si trova uno straccio d'uomo che ti allunghi una fune, per saltarci fuori.
Sull'inceneritore la Provincia è in silenzio stampa, il campionato va a rotoli, l'infermeria è piena e ci si affida al non dire, che a volte fa più danni che parlare chiaro.
L'inceneritore sta nascendo orfano, non si trovano più ne mamma ne papà.



Diamine, fino all'altro giorno era il fiore all'occhiello del nostro territorio, capace di scelte responsabili, come amano ripetere i pidini delle proprie deliberazioni in materia, come sosteneva Bernazzoli, una tappa necessaria di Parma virtuosa.
Oggi c'è silenzio stampa. Non uno che si presenti ai microfoni rivendicando con fierezza il gioiellino di Ugozzolo. Tutti a sottolineare prudenza e circospezione, analisi dei costi.
“Ma quanto ci costerà?” starnazzano a giorni alterni maggioranze ed opposizioni, improvvisamente sensibili al tema.
Oggi il sindaco apre le danze, recita il de profundis anticipato, intravede una fine ingloriosa, se non ci sono chiarimenti su costi e procedure.
E si scatena l'inferno, a tal punto da imporre il silenzio in piazzale della Pace.
Ma come, l'inceneritore è frutto di un piano provinciale, che nel 2005 lo partorì in dimensioni (65 mila tonnellate) e natali, allo Spip (è tutto da sempre scritto nero su bianco nella relazione illustrativa del PPGR, anche sul nostro sito www.gestionecorrettarifiuti.it).
L'inceneritore è frutto di una autorizzazione provinciale del 2008, al termine di una conferenza dei servizi gestita di corsa, c'è fretta di deliberare, ragazzi, muoversi please.
Oggi queste Pietre Miliari sono state rimosse dalle menti pidine, come se non fossero mai esistite, la patata scotta al punto da gettare al Comune di Parma anche la pentola e l'acqua: “Inceneritore? Mai sentito nominare, roba del comune”.
Spettacoli da inverno incipiente, la Provincia che proprio ieri bacchettava Enia perché il forno è troppo grande, sovradimensionato rispetto alle previsioni, che dentro la sua bocca dovrà bruciarci le discariche di Parma e Provincia, oggi di Enia non conosce nemmeno l'indirizzo, uno sconosciuto interlocutore con cui non ha niente a che fare.
Che simpatici giochi di prestigio, amici per la pelle o sconosciuti, secondo convenienza.
Oggi il sindaco della città di Parma ha iniziato a scrivere l'ultimo capitolo di questo romanzo, che ha assunto via via svariate tinte, dall'originale trattato scientifico all'odierna commedia di basso profilo.
Sabato Parma del domani se ne va a Vedelago a visitare il futuro, per prendere confidenza con sistemi di gestione corretti e avanzati, di cui il nostro Vincenzo non riesce nemmeno a parlare: è in silenzio stampa.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 24 novembre 2010
-529 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+177 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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