Berlino chiude gli inceneritori,
noi siamo ancora alle discariche
Noi guardiamo all'Europa, all'Europa virtuosa, che mette a braccetto raccolta differenziata ed incenerimento. E' il Verbo di Enia-Iren, più volte fatto proprio nelle pubblicazioni pro inceneritore oppure sparso nelle trasmissioni come formula propiziatoria.
Così se all'Europa virtuosa guardiamo, è ora di ripensare il progetto inceneritore.
Leggiamo infatti sul sito del governo italiano un articolo della rivista Liberal, che racconta la missione in Germania della Commissione sulle Ecomafie.
A parlare è Gaetano Pecorella: “Berlino chiude gli inceneritori, noi siamo ancora alle discariche”, “La nostra strategia con i rifiuti è superata: per il futuro si dovrà puntare sul riutilizzo dei materiali, sviluppando la fase del recupero”
Sarà stata l'associazione Gcr ad aver messo una polverina nella bevanda del Pecorella?
Potrebbe anche essere, fatto sta che anche il giornalista Franco Insardà, da Roma, fa parlare l'esponente del governo in gicierrese: “Sono in Germania con la commissione. Qui i termovalorizzatori sono quasi superati e noi stiamo ancora a discutere di discariche”.
Gaetano Pecorella, alla guida della commissione d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, è in Germania per “vedere se esistono infiltrazioni della criminalità organizzata o condotte di rilevanza penale, soprattutto in relazione ai trasferimenti dei rifiuti provenienti dalla Campania negli anni 2006 e 2007, per le quali si sono aperte delle inchieste”.
“La Germania è sicuramente interessata ai rifiuti italiani, perché ha costruito un sistema industriale di termovalorizzatori che oggi non riescono più a funzionare a regime soltanto con i rifiuti locali. L'Olanda è il Paese che ne porta di più, mentre l'Italia in questo periodo non ne sta trasferendo. La Campania ha fatto una dichiarazione d'intenti, condizionata alla capacità o meno di risolvere autonomamente il problema dello smaltimento dei rifiuti”.
Nel prossimo futuro Silvio Berlusconi rilancia gli inceneritori, una soluzione che però Pecorella dichiara superata: “Direi residuale, perché si dovrà puntare sul riutilizzo dei materiali, sviluppando la fase del recupero. È l'obiettivo, per esempio, che hanno in Germania è quello di arrivare al 90 per cento del riutilizzo. Il futuro è questo.
Noi non possiamo aggiungere niente, è tutto perfetto.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 27 novembre 2010
-526 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+180 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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