giovedì 25 novembre 2010

Viero o falso?

Quando viene il tempo di lasciare

Eravamo un po' indecisi nella scelta dell'Oscar del non senso.
Bernazzoli e il suo “silenzio stampa” sui rifiuti o Viero con le infantili giustificazioni sui costi dell'inceneritore?
Per fortuna la conferenza stampa di Iren di questa mattina ha fugato i nostri dubbi.



Il direttore generale di Iren, Andrea Viero, sbaraglia la concorrenza.
Ci sono momenti della vita in cui il buon senso suggerirebbe un segnale di chiarezza e di amor proprio e a Viero lo suggeriamo proprio ora.
Si faccia da parte e lasci ad altri il posto che oggi non si merita.
Le dichiarazioni di questa mattina sfiorano infatti il ridicolo. Un amministratore non tira per le orecchie un socio, seppure con una quota del 6%, intimandogli una chiarezza che lui stesso non ha portato, specie se quel socio rappresenta il territorio che ti da il pane, mattina e sera, da innumerevoli anni.
Non si fanno balenare minacciose ritorsioni economiche a chi pretende la giusta evidenza sui costi, su un progetto che rimbalza da 175, a 180, a 315, a 350 milioni, a seconda della pagina che si legge, considerando che in calce la dicitura è sempre “Iren”.
Non ci si ritiene di diritto al di sopra di ogni sospetto, atteggiandosi a padroni del vapore, quando il motivo del contendere è la gestione della cosa pubblica.
Se Viero lo permette, tutti i cittadini avrebbero diritto ad aver ampio accesso alle informazioni che riguardano quanto e perché verrà prelevato dalle loro tasche.
Eppure, di fronte ad una delibera di consiglio comunale, alle reiterate richieste di un sindaco, nonché socio, Iren non solo non si scusa per il ritardo, consegnando la documentazione, ma fa il peggio del peggio, recitando a soggetto: il piano non c'è, c'è ma non lo possiamo mostrare, sono solo illazioni di una associazione di ambientalisti, riguarda altro di cui i cittadini non devono interessarsi.
“Col cavolo!” direbbe qualche scostumato contribuente di fronte all'ennesima presa per...
Così si arriva ad affermare che i costi sono aumentati “solo” di 13 milioni, bruscolini secondo Iren, che a quanto pare ritiene di poter alzare a proprio piacimento le cifre del progetto e ottenere un nulla osta al buio da parte dei soggetti coinvolti.
Viero dovrebbe esibirsi nel gesto coraggioso anche per evitare che il territorio, dove la sua società intende operare, non si rivolti contro il gruppo in massa, ad esempio dismettendo tutti i contratti e passando alla concorrenza, facendo vedere i sorci verdi ai ragionieri.
Un esodo da Iren matrigna che non tarderà ad arrivare se le cose non cambieranno radicalmente, se la società non deciderà di ripartire con altri atteggiamenti (e persone), modalità di rapporto con le amministrazioni e i cittadini, che oggi sono desiderose più che mai di vederci chiaro, in questo scantinato buio, animato da fantasmi che appaiono e scompaiono a giorni alterni.
Dopo tante parole è ora di mettere le carte in tavola, abbandonando le trincee, calpestando i tracciati sbagliati, per costruire un nuovo progetto, che abbia al centro le persone e i territori, non i business delle multinazionali, un indirizzo che non per caso era stato buttato lì nello stagno vent'anni fa, quando la gestione dei rifiuti la si intravedeva come azione di pubblico e privato che porta ricchezza, e non scorie ricche di metalli pesanti e diossine.
Il sogno della Dac (Denominazione Ambientale Controllata) che oggi, dopo vent'anni potrebbe ritornare all'ordine del giorno per riaffidare ai territorio la scelta del loro futuro.
Alla luce di queste continue e reiterate menzogne, i cambiamenti dei costi a seconda delle necessità del momento, sarebbe più serio e onesto dare le proprie dimissioni, togliendo l'imbarazzo di dare colpe a destra e a manca nel tentativo di coprire anche le colpe di altri che non possono essere nominati.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 25 novembre 2010
-528 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+178 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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