domenica 17 aprile 2011

La Lombardia dice stop agli inceneritori

Stop agli inceneritori, a cominciare dal progetto Silla 3 che, su richiesta dell’Amsa, aveva già cominciato il suo iter e dopo le prime ipotesi di collocazione era approdato a un tavolo convocato dalla Regione. A chiederlo il presidente della Provincia Guido Podestà, con una delibera del consiglio provinciale approvata all’unanimità.
Nella nuova decisione si chiede “alla Regione di accelerare il rinnovo del suo piano regionale sui rifiuti per anticipare la revisione di quello provinciale che scade nel 2014 e nel frattempo di non autorizzare l’ampliamento o la nascita di inceneritori in attesa di una verifica reale rispetto al fabbisogno del territorio”.



Una svolta decisiva verso la piena attuazione della direttiva europea 98/2008, quella che indica nella riduzione e nella prevenzione la prima e più importante azione per gestire in modo corretto i rifiuti.
Così la Lombardia chiede di rivedere cifre e stime messe nel piano dalla giunta precedente, quella del centrosinistra guidata da Filippo Penati e che prevedeva addirittura 450mila tonnellate l’anno di rifiuti da incenerire.
“Tanto che fu proprio Penati - ricorda Podestà - a ipotizzare la costruzione di altri impianti. Anche all’interno del Parco Sud. E questo se lo devono ricordare proprio quei sindaci di sinistra che sono scesi in piazza per protestare contro il nuovo progetto”.
Di cui, secondo la Provincia, oggi non c’è più bisogno.
Calo della produzione dei rifiuti e nuove tecnologie renderebbero assolutamente inutile “la costruzione di nuovi impianti invasivi per l’ambiente e costosi da mantenere”.
Come conferma il leghista Marco Paoletti, presidente della commissione Ambiente.
Paoletti ha visitato l’impianto di Vedelago in provincia di Treviso dove “la selezione delle materie prime riduce ad appena il 3 per cento la quantità di rifiuti indifferenziati”.
Acciderbola assessore Castellani, un altro che crede nelle favole!
Sta diventando proprio un'epidemia, corra subito oltre Po a raffreddare gli animi!
La Lombardia ritiene dunque indispensabile ricorrere alle nuove tecnologie, che non sono gli inceneritori, ritenuti ormai obsoleti ed appartenenti al passato.
Proprio ieri Podestà ha annunciato l’uscita di “un bando importante della Provincia sull’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, perché scade il contratto sulla fornitura di calore fatto dalla giunta Colli e anziché fare un bando analogo abbiamo pensato a qualcosa di diverso” ossia a una nuova società, una energy service company di cui la Provincia sarà socia maggioritaria al 60 per cento e a cui sono invitati a partecipare anche i privati. La notizia bomba è proprio di oggi e viene dal Giornale di Milano, che certamente non è un covo di talebani di sinistra, ambientalisti d'assalto, con le bandiere dei teschi annodate sul capo.
Medidate parmigiani, meditate.
Oggi stiamo scendendo scalino per scalino la graduatoria della lungimiranza, dei progetti avanzati, dell'avanguardia, del sentirsi una spanna sopra gli altri.
Per un sordido e costoso inceneritore.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 17 aprile 2011
-393 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+313 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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