Da oggi l'inceneritore rimarrà solo, operai tutti a casa.
Il sigillo è quello infamante dell'abuso edilizio, che noi e la città intera impediremo di farlo sanare alla chetichella. E' ora che la luce splenda in tutte le pagine di questa maledetta storia di fornii inquinanti presentati come fumini termali.
Il lucchetto all'inceneritore ha la firma di Francesco Manfredi, assessore all'Urbanistica di questo comune in bilico, che ha mantenuto la freddezza necessaria al non far finta di nulla.
La chiusura del cantiere dell'inceneritore, che è momentanea, la battaglia è ancora lunga e ne siamo consapevoli, ha anche un altro sigillo.
Quello del sindaco di Parma, Pietro Vignali, che poteva semplicemente glissare, dovendo in questi giorni occuparsi di ben altri grattacapi. Per Parma oggi ha fatto un gesto importante, per la salute dei cittadini e per la salute del futuro, che magari non lo vedrà fra i protagonisti.
C'è voluto coraggio, anche a mettersi contro i poteri forti, che il forno lo pretendono, dopo il flop della metropolitana. Lo aveva promesso, ha mantenuto la parola. Se emergessero fatti illeciti fermerò il cantiere. Lo ha fatto nonostante le immani pressioni che immaginiamo abbia ricevuto, lui e tutto l'apparato del comune.
Il percorso accidentato dell'impianto lo abbiamo cosparso di trabocchetti di ogni genere. Alcuni hanno avuto efficacia, altri ancora attendono. Gli avvocati De Angelis e Allegri hanno colpito all'ultimo istante, quando tutti erano ormai tranquilli, la loro testardaggine e scrupolosa analisi delle carte li pone oggi vincitori, seppur momentanei, della partita.
Come testardo e in prima linea è stato Andrea Marsiletti, che ha fatto onore al suo mestiere, mentre altre penne hanno sbiadito il loro inchiostro adbicandone il ruolo.
Da oggi si ricomincia a valutare la partita da un altro punto di vista, certamente con maggiore conoscenza di come i giocatori la stiano giocando, a carte coperte o scoperte.
Della trasparenza e della coscienza in ordine abbiamo fatto il nostro baluardo e il nostro vessillo.
Da 5 anni Gcr si batte con foga, senza concedersi pause.
Negli ultimi 2 anni abbiamo raccolto nuove energie e nuove speranze.
E condotto una strategia, che oggi sta dando frutti maturi.
Il comune di Parma è stato tra i sostenitori dell'impianto, ma ha percorso un lungo cammino di ripensamento. Ci siamo messi in ascolto, non lesinando la disponibilità a confrontarci.
Siamo stati anche aiutati da un medico assessore, Fabrizio Pallini, che ha percorso lui stesso la parabola, da un atteggiamento agnostico alla consapevolezza dei rischi, visto che suoi autorevoli colleghi hanno chiarito sotto ogni aspetto la questione sanitaria.
Siamo stati criticati per il nostro atteggiamento troppo morbido nei confronti di piazza Garibaldi, ma quando piazzale della Pace brinda al forno, non possiamo che sperare nei tentennamenti dell'altro protagonista.
C'è stato un percorso di ripensamento che oggi vede una firma autografa sotto il lungo sentiero di parole, l'infinita mole di impegno che abbiamo accumulato.
Siamo sempre stati, rimaniamo e saremo sempre fermi sul punto, distanti da ogni schieramento e vicino a chiunque dimostri condivisione e bisogno di dialogo.
Non siamo entrati in questi giorni nel merito dal difficile momento amministrativo. Anche qui criticati da una parte per il nostro noioso, unico argomento del dibattere.
Ma questo ci impone il nostro statuto.
Oggi l'inceneritore di Parma si ferma con tante firme che sottoscrivono l'atto.
Su tutti si smarcano solo il Pd e Bernazzoli, loro ancora lo vogliono, gli elettori sono avvertiti.
Il 1° luglio rimane comunque un giorno memorabile.
Grazie a tutti quelli che hanno speso un po' di sé stessi al nostro fianco.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 2 luglio 2011
+1 giorno dalla sospensione del cantiere, ora lo possiamo fermare!
+397 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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