giovedì 20 ottobre 2011

Era un treno in corsa

L'inceneritore di Parma, un romanzo d'avventura. Fin dagli esordi.

L'inceneritore di Parma era un treno in corsa, ed era impossibile opporvisi frontalmente.
Tutto avrebbe travolto nella sua cavalcata vittoriosa verso l'accensione.
Così è sembrato più intelligente ed efficace l'azione di disturbo, il porre piccoli sassolini sulla strada ferrata, arrugginire qualche rotaia per rallentare il suo avanzare poderoso.



Così è stato il lavoro di opposizione che fin qui è stato organizzato contro il progetto del Paip, l'impianto di incenerimento di Ugozzolo, Parma, 4 km da piazza Duomo, 1 km dalla grande azienda della pasta.
Davide non può che sussurrare, nel timore che Golia si accorga troppo presto degli inciampi e stracci le deboli corde in via di allestimento.
Un sussurro appena percettibile, ascoltato da nessuno, una voce sola, nel deserto delle certezze.
Bloccare un treno in corsa è una impresa improbabile e destinata all'insuccesso per definizione, specie quando tutti i controllori sono ligi al dovere e non mancano di controllare ogni biglietto.
Bloccare un treno in corsa è come l'assalto alla diligenza nel lontano West.
Il mezzo brucia i chilometri, i cavalli si affiancano ed uno alla volta salgono sui tetti dei vagoni.
Un appostamento nel buio, eseguito di notte, nessuno se ne deve accorgere.
E' il momento della conoscenza, unica strada possibile per scovare i lati deboli della locomotiva.
Analisi paziente di ogni carrozza, meccanismo, numero del progetto.
Come fa a correre così in fretta, chi spinge, cosa si cela sotto l'apparente lucentezza della carlinga.
Impresa non facile.
Gestirla nel totale silenzio, per non scatenare la reazione della bestia fumante.
Ma con la pazienza dei certosini, la variegata formazione degli incursori, i risultati arrivano.
Ogni scoperta, oltre la sorpresa, offre spunti.
Ogni nuovo dato acquisito viene trasformato in una piccola zavorra da gettare a terra, ben legata al treno in famelica corsa.
Ogni piccolo, tenue, insignificante appiglio scopre un pezzetto di lucente corazza, mostrando le rughe sotto la liscia, finta epidermide.
Non è la moltiplicazione ma la somma l'operazione aritmetica che consente, lentamente, di ridurre l'impeto alla corsa, togliere la fierezza al conduttore, far notare la ridotta velocità del progetto.
Tanti piccoli sassi, tante piccole zavorre, tante funi gettate fuori bordo che vengono prese e tenute ben ferme.
Si è incrinata la purezza del gesto atletico, il corridore è allo stremo, l'acido lattico brucia nelle vene.
Ora che una briglia è stata sciolta, rimane all'orizzonte una data oscura, il 7 dicembre, che farà luce sul groviglio.
Si spera.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 20 ottobre 2011

-48 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+507 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

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