L'indifferenza è un terribile tarlo, divora vive le sue vittime, senza lasciare dietro di sé nulla di sensibile e vitale.
L'indifferenza spesso diventa cinismo, il peggiore dei sentimenti.
L'indifferenza rende impermeabili, freddi, distanti.
Però serve a volte a sopravvivere, ad andare oltre un ostacolo che si sente di non poter affrontare, finendo per negarlo e nasconderlo, offuscarlo al nostro sguardo volutamente miope.
Sono passati 7 mesi dalla commissione consiliare ambiente e sanità del 23 marzo scorso.
Le 5 lunghe pesanti ore avevano depositato in sala una mole di dati difficili da rimuovere e da digerire, anche per il più stoico dei consiglieri.
Ma l'indifferenza può far tanto. Riducendo ad esempio 8 relazioni scientifiche di alto livello a una schermaglia politica, della peggiore politica italiana alla quale ormai sembriamo assuefatti.
Fu un pomeriggio di epiche bordate all'edificio dell'inceneritore di Parma, di tutti gli inceneritori, laboratori chimici che vomitano molecole sconosciute nell'aria che respiriamo.
Non erano stati emessi verdetti assolutori, ma solo lugubri scenari, come la certezza che queste macchine infernali conducono le nostre donne a parti pre-termine, un segnale inequivocabile di scombussolamento dei delicati livelli del codice genetico.
I pre-termine sono sentinelle, che urlano i loro messaggi di allarme, nella speranza che qualcuno svegli le truppe dormienti.
Invece, il marzo scorso, abbiamo dovuto assistere al sonno dei consiglieri, che andavano fuori tema, che ribadivano che era tardi per riparlarne, senza mai soppesare quanto ascoltato, come se non importasse.
A Parma si usa l'espressione “come se niente fosse”, il vernacolo corrispondente e il giusto tono fanno emergere il senso della battuta.
Nelle settimane che seguirono abbiamo assistito solo a dei lunghi silenzi sul tema, mossi solo da schermaglie su futili dettagli di altro genere, levate di scudi su particolari ininfluenti, mentre la conquista si svolgeva senza rumore ne colpi di difesa là a Ugozzolo.
Lo sviluppo del tema inceneritore era sfociato mesi addietro nel Pd con un documento che plaudiva alla scelta del forno, con il sostegno di chi poco prima era dalla parte dell'ambiente, del territorio, dei cittadini, e che si è venuto a trovare confuso sulla barricata opposta.
Una politica miope ma italiana, di oggi. La stessa politica che aveva registrato in Emilia Romagna la levata di scudi di un certo Bersani ai medici emiliani, quando chiesero nel 2007 la moratoria sugli inceneritori, per tacciarli di allarmismo, intimandone il silenzio.
La salute, che i democratici stessi giurano di avere in cima alle loro priorità, si trova messa in discussione da una scelta industriale, visto che pare difficile coniugare inceneritore con benessere.
E' una storia che non può che sfociare nel riconoscimento delle rispettive responsabilità.
Nessuno potrà tirarsi fuori e dire “non c'ero”, “non sapevo”, “non ero competente”, “non ero un tecnico”.
Oggi i cittadini sono informati, si sono risvegliati, sono di nuovo attenti ad andare oltre le parole, attendendo i fatti per poter giudicare.
Invece i nostri politici sono così lontani, chiusi nelle loro sedi surriscaldate, affumicate da sigarette nervose, ma con i manifesti ben stesi contro il fumo e per il risparmio energetico.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 22 ottobre 2011
-47 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+508 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
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