martedì 18 ottobre 2011

Le certezze fuori tempo di Signorelli

Colpiscono le dichiarazioni del professor Carlo Signorelli pubblicate il 14 ottobre dall'Ansa, e riportate l'indomani anche dal giornale on-line Parma Today.
Affermazioni contrarie a quelle fatte dai medici a Parma in Auditorium Paganini il 22 settembre 2010 e durante la seduta congiunta delle commissioni Ambiente e Sanità del marzo scorso in Comune, nella quale tecnici e medici hanno denunciato l'assoluta mancanza di trasparenza nell'affaire inceneritori, l'abnorme produzione di particolato secondario, mai menzionato e con grave sottostima delle emissioni, sarcomi, linfomi, patologie respiratorie, cardio-circolatorie, parti pre-termine e addirittura danni a livello dei gameti, con minaccia per la salute delle generazioni a venire.



Neppure gli esperti chiamati a difendere la causa dei termovalorizzatori hanno potuto negare che inquinanti cancerogeni escono dai camini.
Signorelli afferma che “non ci sono risultati definitivi sugli effetti sanitari degli inceneritori" Ricordiamo allora gli studi di Coriano quello di Pietro Comba, Lucia Fazzo e Fabrizio Bianchi e quello condotto da La Veille Sanitarie in Francia che affermano esattamente il contrario. Come pure quello del professor Elliott in Inghilterra, che mette in evidenza un declino di patologie statisticamente significativo man mano che ci si allontana dagli inceneritor. Oppure quello condotto in Giappone che ha evidenziato una relazione statisticamente significativa tra vicinanza delle scuole agli impianti di incenerimento e sintomi nei bambini tra i 6 e 12 anni quali: difficoltà di respiro, mal di testa, disturbi di stomaco e stanchezza.
Certamente il professore si sarà riferito agli impianti di ultimissima generazione, ma ricordiamo che a tutt’oggi non vi sono studi definitivi sugli impianti costruiti recentemente, semplicemente perché essi saranno disponibili tra parecchi anni.
Gli studi epidemiologici necessitano di molto tempo per poter esprimere valutazioni profonde. Altrimenti si rischia di incorrere in affermazioni qualunquiste. Perfino i "guru" dell'Istituto Superiore di Sanità, accorsi a Parma per la seduta comunale di marzo, convennero con il dottor Ernesto Burgio, pediatra e coordinatore del comitato scientifico Isde. Il fatto che non vi siano oggi studi epidemiologici, perché li avremo tra 15 o 20 anni, non significa che i nuovi inceneritori siano innocui per la salute! (una leggerezza imperdonabile)
Ricordiamo che gli inceneritori sono per legge catalogati come industrie insalubri di classe prima (art.216 RD 1265/34 DM 5.9/1994) e che non si possono costruire in zone caratterizzate per qualità e tipicità dei prodotti (D.lgs 228 del 18/05/2001).
Affermando, poi, che “una gestione razionale dei rifiuti non può prescindere da ben monitorati termovalorizzatori”, si rischia di fare altrettanta confusione.
Al di là del fatto che un impianto innocuo non dovrebbe aver bisogno di essere ben monitorato, proprio una settimana fa, al cinema Astra, nell'ambito dell' evento San Francesco con San Francisco, l'assessore di Ponte nelle Alpi Ezio Orzes ha magistralmente dimostrato come sia possibile (oltre che doveroso) prescindere da inceneritori nel 2011, se vogliamo consegnare alle future generazioni un pianeta vivente e desiderabile. Il tutto riducendo la produzione di rifiuti indifferenziati da 400 kg pro capite a circa 30 kg anno, dimezzando costi, generando entrate di denaro, raddoppiando posti di lavoro e recuperando il 95% della materia della comunità.
Quello che resta non ha potere calorifico ed è ipocrita continuare a parlare di termovalorizzazione. Quello che resta viene risolto da industriali competenti che hanno iniziato a progettare eliminando il concetto di rifiuto a monte della produzione, come ci ha insegnato il professor Michael Braungart il 10 gennaio in Auditorium Paganini durante l'evento Cradle to Cradle.
Carlo Signorelli curò la relazione sugli impatti sanitari che provocherà l'inceneritore di Parma.
E' davvero strano come nell'agosto 2007 sia giunto a conclusioni favorevoli (spianando in questo modo la strada all'impianto di Ugozzolo) quando il mese successivo, nel settembre 2007, la Federazione degli Ordini dei Medici Emilia Romagna chiese la Moratoria contro la costruzione di nuovi inceneritori.
Non è strano che un medico prenda una iniziativa contraria a quella della Federazione di appartenenza?
Infine, ricordiamo che il professor Signorelli ha redatto uno dei documenti allegati alla Via dell'inceneritore di Parma per conto (supponiamo non gratuitamente) dell'allora proponente Enia (oggi Iren) con confronti del tutto impropri con la normativa sulla sicurezza sul lavoro.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 18 ottobre 2011

-50 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+505 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

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