Socialisti e Parma Progresso si trovano bene insieme e concordano: l'inceneritore ci vuole.
Davvero un segno dei tempi che avanzano. Il nuovo che si impone in città.
Si sono già spesi 130 milioni di euro, chissà come fanno a saperlo, e quindi non vanno buttati via. Invece la salute dei parmigiani può attendere. I parti pre termine, l'aumento dei linfomi non Hodkgin, gli aborti spontanei, emersi dallo studio Moniter, non fanno cassa.
L'autonomia territoriale della gestione dei rifiuti par essere il primum movens dei socialisti+parmaprogressisti, peccato che la riforma degli Ato in corso in queste ore in regione, della autonomia territoriale non importi più nulla ed anzi, a giudicare dalle bozze, si intende far arrivare rifiuti agli inceneritori anche da fuori regione, mica bruscolini.
Ma Parma Progresso non è aggiornata, probabilmente, sui temi, come del resto i loro amici socialisti.
Non si rendono conto che già oggi con le tecnologie attuali è possibile fare a meno del forno per valorizzare i materiali che invece si vogliono bruciare e perdere per sempre.
Non sanno che con la raccolta differenziata porta a porta il rapporto occupazionale è di 15 a 1 rispetto ad una gestione a cassonetti stradali (quanti ancora ce ne sono in città...).
Non sanno che la frazione organica, se opportunamente separata alla fonte, diventa uno straordinario concime per le nostre terre riarse, mentre scandalosamente nel centro città ancora si mischia tutto insieme, secco e umido, per buttarlo nelle tombe dei materiali quali sono i bidoni stradali.
Non sanno che la comunità europea, nel 2008, ha riformato la legge quadro invitando gli stati membri a trasformare l'Europa in una società del riciclaggio.
Non sanno che l'inceneritore non garantirà l'autosufficienza, visto che sarà necessaria la discarica di servizio per accogliere 40 mila tonnellate di ceneri ricche di metalli pesanti e diossine, le discariche speciali per le ceneri volanti (altamente tossiche), un impianto che accolga l'organico, che come anche oggi, viene portato fuori provincia perché a Parma non siamo stati capaci nemmeno di mettere in opera l'impianto di compostaggio a Malcantone (Mezzani).
E noi dovremmo fidarci di fare gestire ad una Spa che mira solo agli utili un impianto di incenerimento che ogni ora emetterà in atmosfera 144 mila metri cubi di aria sporca?
Noi sappiamo di non doverci fidare.
Loro cosa sanno non si sa.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 dicembre 2011
-3 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+552 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Mancherebbero 154 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
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