sabato 10 dicembre 2011

Riciclare in ospedale

Hera, concorrente di Iren, ha stipulato un contratto con il Policlinico di Modena per la raccolta differenziata all'interno dell'ospedale.
Una notizia importante, se si considera che parte dei rifiuti non sanitari, plastiche, vetro, residuo alimentare, finisce invece spesso nel rifiuto sanitario, incrementando costi e smaltimenti inutili in inceneritori e discariche.



Cosa succede nella realtà del nostro nosocomio?
Finisce tutto nel rifiuto sanitario ROT o nel rifiuto secco residuo, oppure si applica anche da noi una raccolta differenziata coi fiocchi?
Abbiamo cercato di informarci ma in questi mesi è stato difficile se non impossibile contattare il responsabile dell'azienda ospedaliera di Parma, per avere dettagli su questo delicato argomento.
E sì che di rifiuti l'ospedale ne dovrebbe fare parecchi.
Peraltro un rifiuto quasi tutto riciclabile, se si pensa che solo una misera quota fa parte del cosiddetto rifiuto infetto.
Secondo il Piano provinciale per la gestione dei rifiuti infatti, i rifiuti sanitari ammontano a sole 245 tonnellate anno, una quantità ridicola, specie se comparata alla taglia dell'inceneritore di Ugozzolo, che arriva a 130.000 tonnellate e oltre.
Sulla quantità di rifiuti prodotta dall'ospedale quindi, 3245 tonnellate sono rifiuti urbani “normali”: carta, plastica, vetro, organico e metalli, che posso essere tranquillamente differenziati come stanno facendo a Modena ed essere recuperati con il sistema del riciclo, diventando un dato positivo per i bilanci.
Per avere un'idea complessiva della tipologia di rifiuto prevalente prodotta dall'ospedale basta un giro in corsia.
Ad ogni pasto consegnato ai degenti viene inclusa una bottiglietta d'acqua di plastica, un bicchiere di plastica, un panino avvolto in una confezione di plastica mentre le posate metalliche sono sigillate in un altro involucro di plastica.
A fine pasto tutto va nei sacchi neri assieme all’organico dei resti del cibo.
Il tutto viene poi raccolto dalle coop di pulizie e va nei sacchi neri, e via in discarica o in un bell'inceneritore.
Se moltiplichiamo quanto sopra x il n° dei posti letto ( si legge dal sito http://www.ao.pr.it/ letto: 1.233 posti letto e nel 2010 abbiamo registrato 52.803 ricoveri tra ordinari, in day hospital, urgenti e ad alta specialità) abbiamo una idea della consistenza della produzione dei rifiuti dei soli degenti.
Ci sono all'interno dei reparti raccoglitori per una sana raccolta differenziata? Avete mai visto nelle strade interne dell'ospedale i contenitori gialli per la raccolta del vetro/metallo/plastica? Qualcosa probabilmente si fa, sicuramente molto poco.
Crediamo che un bell'accordo sul genere di quello fra Hera e il policlinico di Modena si possa e si debba far anche qui da noi.
Oppure l'ospedale sarà non solo per le cure ma anche per far ammalare la gente quando il suo rifiuto finirà, bruciato, per intossicare la città.
http://www.linformazione.com/2011/11/il-policlinico-fa-la-differenziata-con-hera/

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 dicembre 2011

+558 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 148 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

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