martedì 6 dicembre 2011

Spegnete lo smog, fateci respirare

Siamo primi nella triste classifica delle città più inquinate della regione Emilia Romagna, con dati di Pm 10 ormai fuori controllo da settimane, altroché 13a posizione per la qualità della vita del Sole 24 ore.
La verità è che i cittadini ogni giorno respirano una miscela che all'aria pulita non assomiglia per niente, trastullandosi poi, tra un colpo di tosse e l'altro, con le buone posizioni raggiunte in questi curiosi bollettini, che la stampa ci propina a giorni alterni.
Per scendere dal triste primato dell'aria peggiore, ci sarebbe bisogno di agire subito.



Invece i provvedimenti sono quasi inesistenti, nonostante il dato di fatto che l'inquinamento è direttamente correlato con la salute dei cittadini, e la salute dovrebbe essere il primo obiettivo per tutte le amministrazioni.
Sono ormai certezze scientifiche: in pianura padana si vive 3 anni in meno per lo smog, con morti premature per insufficienza cardiaca, infarto, crisi respiratorie e tumori. Lo dice il rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente di Copenaghen.
Anche la chiusura del traffico di giovedì scorso non ha sortito alcun effetto.
Del resto c'era da aspettarselo, visto che si è trattato di una limitata misura riservata al centro storico, già per legge chiuso in parte al traffico privato.
La centralina Arpa di via Montebello registra ad oggi, per l'anno in corso, 72 sforamenti del limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, contro i 35 consentiti per legge.
La tabella di marcia di Parma è impressionante ed assomiglia ad un bollettino di guerra.
Dal 18 novembre il limite è sempre stato superato, tutti i giorni, 17 giorni dn fila.
63 microgrammi il 18 novembre, 81 il 19, 61 il 20, 74 microgrammi il 21 novembre, 81 il 22, 89 il 23, 77 il 24.
74 microgrammi il 25 novembre, 86 il giorno dopo, 74 il 27 novembre, 88 lunedì 28 novembre, 113 martedì 29, 84 mercoledì, 89 il giovedì della chiusura, 101 venerdì scorso, 101 sabato, 94 microgrammi domenica.
Tutto ciò nonostante ci siano stati alcuni giorni di pioggia lieve e di aria mossa.
Una vera e propria emergenza ambientale, aggiungendo poi i dati dell'ozono, quest'anno particolarmente allarmanti, con 85 sforamenti (contro i 25 di legge) alla centralina del parco della Cittadella.
Eppure non leggiamo grandi titoli sulla stampa, né gli amministratori hanno adottato misure straordinarie per arginare la situazione, come se si dovesse quasi convivere con questa pece, e tirare a campare.
Ma non è accettabile, non è concepibile, che non si reagisca con forza e determinazione.
La salute viene prima di tutto, anche delle comodità e delle proteste.
Si deve immediatamente mettere mano a misure straordinarie.
Chiudere la città al traffico privato a partire dalla tangenziali, potenziando al contempo il servizio pubblico, abbassare di un grado le temperature delle case e degli uffici, verificare con precisione la manutenzione delle caldaie, porre la priorità del risanamento dell'aria a livello regionale per mettere in cantiere azioni strutturali concordate ed efficaci.
E' ora di guardare negli occhi la situazione e prendersi la responsabilità di agire.
Non il mese prossimo o il prossimo anno, ma oggi.

Manrico Guerra
Associazione Internazionale Medici per l'Ambiente – ISDE Italia – Sezione di Parma

Aldo Caffagnini
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 5 dicembre 2011

-2 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+553 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

Mancherebbero 153 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.

Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.

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