La risoluzione Sel Verdi è stata approvata in assemblea regionale e impegna la Giunta ad andare verso la graduale chiusura e riconversione delle cave ofiolitiche presenti sul suolo regionale.
Nel 2010 la proposta similare del Movimento 5 Stelle era stata bocciata dalle stessa aula, tra l'indifferenza generale.
La rivincita del 5 Stelle è però arrivata con la decisione del comune di Parma di vietare l'utilizzo delle pietre verdi su tutto il territorio comunale, un atto che ha fatto da apripista per il pronunciamento regionale.
Per la fine dell'anno dovrebbe vedere la luce una nuova legge sulle cave, che recepirà le indicazioni emerse dal voto assembleare.
Era stata la stessa regione, nel 2004, con lo studio Pietreverdi,
http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/amianto/generale_1281.asp
a mettere nero su bianco i rischi connessi con l'attività di estrazione di questa particolare pietra nera, tenera e poco costosa per la lavorazione, ma dal grande impatto ambientale e sanitario, visto che contiene fibre di amianto in quantità differenti in base alla tipologia.
Nello stesso volume si era sottolineato come “l’OMS ha riconosciuto l’impossibilità di individuare un valore soglia di concentrazione di fibre di amianto nell’aria al di sotto del quale non ci sia rischio.”
Nel territorio di Parma e Provincia esistono molti giacimenti affioranti, 8 le cave attive, ed in particolare a Bardi, Pietranera, e a Borgotaro, Roccamurata, si sono attivati comitati di cittadini per fare luce sulla situazione e richiederne la chiusura.
Si tratta di Cave all'amianto no grazie, http://www.caveallamiantonograzie.info/
e No Cava Le Predelle http://www.roccamurata.com/
In Italia, è possibile dimensionare il fenomeno dei decessi per malattie asbestocorrelate intorno ai 3.000 casi l'anno. E a morire non sono solo i lavoratori, ma anche le persone il cui unico torto è stato quello di abitare nelle vicinanza di un sito contaminato.
La triste contabilità delle vittime in Italia raggiungerà un picco tra il 2015 e il 2018, mentre in Europa occidentale le proiezioni si attestano su 500.000 morti nei primi 30 anni del 2000.
Il fermo no alle cave ofiolitiche arriva anche da scienziati esperti: “Solo una comunità irresponsabile può decidere di manipolare, movimentare e commercializzare una merce a rischio cancerogeno; la ratio di questa scelta pare essere unicamente il margine di profitto economico per chi coltiva la cava”, Prof. Vito Totire - medico del lavoro, docente di igiene e sanità pubblica Università di Venezia.
Insomma l'evidenza del rischio sanitario c'è.
Che ci siano ancora delle cave aperte che liberano in atmosfera questa micidiali fibre sembra davvero una assurdità. Non sarà mai troppo presto per chiuderle definitivamente.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 24 ottobre 2012
Sono passati
21 giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren
51 giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani dalla poltrona di vicepresidente di Iren, il rappresentante che non rappresenta più gli interessi del Comune di Parma in seno alla multiutility.
http://www.facebook.com/QuandoTeNeVai
Sono passati
877 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Sono passati
171 giorni dal previsto avvio dell'inceneritore: avrebbe dovuto accendersi il 6 maggio 2012
Sono passati
156 giorni dal voto amministrativo-referendum sull'inceneritore: i cittadini hanno detto no al forno
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