giovedì 29 novembre 2012

Il conto della serva


Sono illegittimi i milioni di euro depositati nelle casse di Iren?

“Dal 2004 al 2011, facendo riferimento alla convenzione che escludeva lo smaltimento, la quasi totalità dei Comuni della provincia (tra cui anche quello di Parma) hanno affidato direttamente ad Iren lo smaltimento dei rifiuti per un importo complessivo di circa 20 milioni di euro all’anno (in totale quindi circa 160 milioni di euro).



Affidamenti diretti, tra l’altro, a prezzi decisamente più elevati di quelli medi di mercato in regione, così come stabilito dall’Autorità per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani – Regione Emilia Romagna- che ha fissato come costo medio regionale per lo smaltimento in discarica 77 euro/ton e 100 euro/ton per l’incenerimento.
Si ricorda che Iren ha smaltito in questi anni ad un prezzo pari a 155 euro/ton, pertanto a costi incrementati del 55% per lo smaltimento tramite inceneritore e del 101% tramite discarica.
E’ da presumere che su questa materia potranno esserci sviluppi, sotto vari punti di vista”
Così ieri Parmadaily.

Oggi possiamo aggiungere che la situazione venutasi a creare a Parma potrebbe essere traslata tal quale anche nelle province di Reggio e Piacenza, dove Iren opera con le stesse modalità di Parma.
Una moltiplicazione dei pani tutta a favore della multiutility, che in questi anni sembra aver ottenuto senza colpo ferire contratti milionari tutti a favore della propria azienda, tutti a sfavore dei cittadini, che si sono visti recapitare bollette salate, e salatissime se raffrontate agli altri cittadini della regione.
Questa mattina la conferenza stampa dell'amministrazione comunale di Parma ha visto il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore Gabriele Folli, il consulente Paolo Rabitti, ribadire alcuni concetti semplici semplici.
Intanto la ragione finalmente ottenuta sulla scadenza del contratto con Iren, che ormai da un anno opera in regime di garanzia del servizio ma senza un contratto valido.
Ma il punto più importante riguarda proprio le tariffe.
Come mai Parma e Provincia hanno pagato costi a tonnellate superiori di percentuali a 2 cifre rispetto alla media regionale?
Chi ha dato l'autorizzazione a questa spremitura delle tasche dei contribuenti così insensata?
Come mai nessuno ha mai eccepito alcunché su questa evidente stortura?
C'è un danno erariale per le casse comunali di tutto il territorio provinciale?
I cittadini possono attivare una class action per pretendere la restituzione di somme non dovute?
Oggi è arrivato quel giorno dei conti della serva che Iren non avrebbe mai voluto.
Oggi si mette mano alla calcolatrice e per qualcuno non saranno dei bei momenti.
Con la ciliegina sulla torta dell'illegittimità dell'affidamento a Iren dell'inceneritore: non essendo titolare di alcun valido contratto per lo smaltimento si è presentata al Comune di Parma e poi alla Provincia sbandierando un titolo di cui non era in possesso.
Tutto nullo?
A nessuno viene in mente una brutta parola come truffa?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 29 novembre 2012

Sono passati

57
Giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren

97
Giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani

913
Giorni dalla richiesta del piano economico finanziario dell'inceneritore

207
Giorni dalla data prevista di accensione dell'inceneritore di Parma

192
Giorni dal voto amministrativo che ha fatto vincere il no all'inceneritore


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