mercoledì 28 novembre 2012

Pd Pdl Pdci Udc, uniti contro l'ambiente


L'incredibile testa coda della minoranza consigliare di Parma

Per un attimo sembrava di essere tornati allo scorso anno.
Allora i capigruppo del precedente consiglio comunale avevano deliberato all'unanimità contro il referendum proposto dai cittadini contro il forno inceneritore, giustificando il loro no con un serafico ma scocciato “Non abbiamo capito la domanda”.



La rivoluzione di Parma avrebbe pochi mesi dopo travolto i partiti tradizionali, dando la migliore spiegazione possibile a coloro che non avevano capito il quesito referendario.
Ma a quanto pare la lezione non è servita a niente e sono bastati pochi mesi per dimenticare.
Nella seduta del consiglio comunale di ieri, praticamente all'unanimità (astenuto Ghiretti), la minoranza si è lanciata a peso morto contro la delibera di adesione alla strategia Rifiuti Zero, proposta dall'assessore Gabriele Folli, un testo pieno di buon senso, buone pratiche, indirizzi corrette per gestire il nostro futuro nel migliore dei modi.
Rifiuti Zero è una rete che vede 112 comuni d'Italia per 3 milioni di abitanti equivalenti impegnati in un percorso virtuoso per cancellare la parola rifiuto dal loro vocabolario.
Un coordinamento nazionale che lo scorso 13 ottobre ha visto nascere a Capannori (Lucca) l'associazione delle comunità verso rifiuti zero, alla quale anche Parma ha dato la sua adesione.
La delibera proposta dalla maggioranza a 5 Stelle è ispirata a quella votata in tutti i comuni a Rifiuti Zero, compreso, ad esempio, quello di Colorno, governato dal centrosinistra.

Proprio qui nel 2009 la delibera sollecitava la giunta a intraprendere “tutti gli sforzi nelle sedi opportune per favorire da parte degli enti preposti l'analisi e la valutazione di soluzioni impiantistiche del trattamento del rifiuto residuo diverse dall'incenerimento”.
E ancora Colorno sollecitava “la  realizzazione  di  impianti  sul  modello  del  Centro  Riciclo  di Vedelago (TV), in grado di recuperare e riutilizzare il 98% del materiale post consumo conferito da raccolta differenziata”.
Propositi insomma condivisi dal centrosinistra.
E in effetti, a ben guardare, è proprio la Toscana rossa a guidare il movimento RZ in Italia, nato proprio a Capannori, Lucca, grazie alla spinta di Rossano Ercolini e l'ispirazione di Paul Connett, il chimico americano padre della Zero Waste Strategy.
La delibera di Parma proponeva anche di istituire anche l'Osservatorio verso Rifiuti Zero, laboratorio tecnico scientifico che come nel resto degli altri comuni aderenti sostiene con suggerimenti e proposte il cammino verso il traguardo, con la consulenza di esperti e tecnici che collaborano a titolo gratuito.
Ma per la minoranza parmigiana il passaggio era “troppo generico”.
Eppure, tornando a Colorno, i democratici di Michela Canova, il 30 novembre del 2009, non la pensavano così e approvavano l'istituzione dell'Osservatorio verso Rifiuti Zero “all'interno della commissione consiliare competente, che abbia il compito di monitorare in continuo il percorso verso Rifiuti Zero, indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell'evolversi del quadro nazionale ed  internazionale”, valutando “l'opportunità di convocare stabilmente, nelle sedute della commissione dedicate a questo, esperti esterni in grado di supportare con la propria esperienza il lavoro dell'osservatorio, senza gravare in alcun modo sul bilancio comunale”.
A Colorno tutto semplice e accolto bene, ma guai a dire le stesse cose a Parma, assumono tutt'altro significato.
Nella delibera anche la soglia minima al 70% di differenziata entro il 2015, la creazione di un centro di riuso e riparazione, insomma tante buone idee.
Ma per Iotti rifiuti zero è un traguardo impossibile.
Sarà, ma loro stessi, per bocca del candidato sindaco Bernazzoli, affermarono che con la loro nuova amministrazione sarebbe arrivata addirittura al 100%.
Scherzi di stagione.
Abbiamo capito, osservando il triste spettacolo di ieri, che l'intento della minoranza travalica il merito e la sostanza delle proposte e si perde in un fumoso e incomprensibile diniego, senza che si riesca a comprenderne le motivazioni.
Del resto era lo stesso Pd che il 15 maggio 2011, probabilmente improvvisamente colto da tachicardia, riuniva all'ultimo momento il suo popolo in piazza Ghiaia intitolando la serata “Verso rifiuti zero: esperienze amministrative a confronto”, imbarazzando non poco la stessa assemblea.
Gli elettori emisero pochi giorni dopo il loro spietato verdetto.
A volte i boomerang tornano indietro, e fanno tanto male.
Il voto contrario di ieri da parte della minoranza non è stato un no contro la maggioranza.
E' stato una dichiarazione contro ambiente e salute.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 28 novembre 2012

Sono passati
56
Giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren
96
Giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani
912
Giorni dalla richiesta del piano economico finanziario dell'inceneritore
206
Giorni dalla data prevista di accensione dell'inceneritore di Parma
191
Giorni dal voto amministrativo che ha fatto vincere il no all'inceneritore


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