domenica 25 novembre 2012

Inceneritore di Parma, mostro bipartisan


Destra e sinistra, medaglie di carbone

Il forno di Ugozzolo ha una miriade di genitori, su cui svetta il partito democratico per fedeltà e perseveranza.
Ma l'impianto di Iren nasce, attorno al 2006, da una decisione condivisa tra sinistra e destra, con la seconda, che governava il comune di Parma, ad ergersi a convinta incensatrice del sistema.



Non a caso l'allora sindaco Ubaldi diede il suo personale contributo decisivo, prima con la casacca di presidente dell'Ato e poi con quella di primo cittadino, portando a casa la delibera del consiglio comunale che mise di fatto in pista il progetto.
Ubaldi addirittura elogiava a tal punto l'inceneritore da suggerirne una capienza maggiorata, virtù chiama virtù.
Il comune di Parma fece la sua parte fino in fondo, frenando lo sviluppo della raccolta differenziata, nonostante il progetto del consorzio Priula fosse delineato e dettagliato da tempo.
E in Provincia almeno non si tirarono indietro su questo punto, sostenendo i comuni della cintura nella crescita della Rd, portandoli a primeggiare in Emilia Romagna.

Le risorse del progetto Priula per Parma deragliarono invece verso altri titoli di spesa, reggendo di fatto fino a ieri la fantomatica necessità del forno, a fronte di quantità di rifiuto residuo che senza una corretta applicazione della Rd in città si mantenevano ad un livello cospicuo.
Parma era la città nera nella regione rossa, uno scandalo che sotto celava invece un accordo, un inciucio focalizzato sui lavori pubblici, una divisione della torta equa.
L'inceneritore a me, la metropolitana a te.
Era questo il busillis sul quale la città ha trattenuto il fiato portando avanti quella sorta di tregua e di accordo non detto e non confessabile, distrutto improvvisamente dal tramonto del faraonico e assurdo progetto della Metroparma.
Caduto uno dei cardini della tregua, anche l'inceneritore cominciò a traballare, a lasciare trapelare le crepe così bene nascoste nei primi anni.
L'inceneritore è una colpa condivisa.
Con aggravanti per entrambi le parti, che certo non salva la destra da questa sciagurata decisione, così come giustamente continua a sottolineare Nella, che c'era dall'inizio.
La sinistra ha dato il via all'impianto con una autorizzazione ambientale senza la quale non sarebbe servito a nulla l'ok del consiglio comunale.
La destra ha sostenuto il primo vagito del progetto ed aver collaborato di nascosto alla sua crescita, frenando lo sviluppo della raccolta differenziata senza alcuna apparente giustificazione, con il capoluogo fanalino di coda nella gestione provinciale dei rifiuti.
Medaglie di carbone.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 25 novembre 2012

Sono passati
53
Giorni dalla scadenza del contratto di servizio con Iren
93
Giorni dalla richiesta di dimissioni di Luigi Giuseppe Villani
909
Giorni dalla richiesta del piano economico finanziario dell'inceneritore
203
Giorni dalla data prevista di accensione dell'inceneritore di Parma
188
Giorni dal voto amministrativo che ha fatto vincere il no all'inceneritore


Nessun commento:

Posta un commento