Pochi giorni fa tecnici di Arpa e
Carabinieri del Noe hanno effettuato diversi controlli presso la sede
dello stabilimento Laterlite di Rubbiano.
In seguito ai rilevamenti, la Provincia
di Parma ha dovuto diffidare l’azienda per la non corretta gestione
di centinaia di metri cubi di sottoprodotti/rifiuti all’interno del
perimetro dello stabilimento stesso.
Ovviamente noi non ci addentriamo nello
specifico, gli organismi di controllo si occuperanno di verificare la
situazione e di compiere ulteriori accertamenti, ma ciò che noi
vogliamo rimarcare con forza è la necessità di una presenza
puntuale e costante della politica e degli amministratori locali,
nell’affrontare un tema importante e scottante, che riguarda
l’ambiente, la salute e la tutela del territorio.
Siamo ancora in attesa che dalla
Provincia, che ha provveduto con grande celerità a rinnovare
l’autorizzazione all’azienda per il coincenerimento di rifiuti
pericolosi, arrivi la pubblicazione dell’Aia (il documento di
autorizzazione integrata ambientale) a tre mesi dalla conclusione
della conferenza dei servizi, in pieno contrasto con la dichiarata
trasparenza annunciata durante la pubblica assemblea di novembre a
Rubbiano.
Ci aspettiamo del resto anche una forte
presa di posizione da parte dei sindaci, che in qualità di
responsabili del territorio e della salute dei cittadini dovrebbero
insistere per avere dalla Provincia questo importante documento, che
regola le attività di un’azienda dalle conclamate criticità
ambientali.
Siamo davvero preoccupati per questa
situazione poco chiara, siamo semplici cittadini che chiedono
risposte e si preoccupano del loro territorio, su cui Laterlite
riversa 100 mila metri cubi all’ora di emissioni contenenti
pericolosi inquinanti le cui conseguenze per l’ambiente e la salute
sono del tutto incerte, non potendo per nulla escludere effetti
negativi, come ribadito dal dott. Pirondi.
La scorsa settimana, durante un
convegno organizzato dal circolo Il Borgo sulla gestione dei rifiuti,
abbiamo visto gli stessi protagonisti della procedura autorizzativa
di Laterlite, illustrare il piano di biomonitoraggio e di ricerca
epidemiologica che verrà applicato all’inceneritore di Parma.
Perché a Rubbiano non si fa nulla?
Perché a Rubbiano, dove insiste un
coinceneritore di rifiuti pericolosi da oltre un decennio, non si
prevede uno stesso piano di controllo e verifica?
I cittadini di Fornovo, Rubbiano,
Medesano, Varano, valgono forse meno di quelli di Parma?
Domande, interrogativi, questioni di
primaria importanza.
Vorremmo risposte dalle istituzioni,
che noi intendiamo come alleate dei cittadini, della salute, e
dell’ambiente.
Ci pare invece, di non poter notare
apprezzabili miglioramenti, le recenti elezioni hanno dimostrato una
decisa voglia di cambiamento che noi vorremmo cominciasse proprio da
una maggiore cura e attenzione nelle vicende che toccano l’ambiente
e la salute dei cittadini, non più disponibili a concedere deleghe
in bianco su scelte di estrema importanza come quelle ambientali.
Comitato Rubbiano per la Vita
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