Gente
di montagna che ha capito le intenzioni solo speculative dei grossi
prosciuttai a danno della salute di tutti e del territorio.
La
presenza del sindaco di Langhirano Bovis è servita a rimarcare la
decisione del comune di applicare una variante di carattere
ambientale al Rue: non saranno consentiti all'interno del territorio
comunale impianti di combustione di biomassa di qualunque tipo, ma
solo energie rinnovabili da acqua, sole e vento e impianti a biogas,
per le aziende agricole, di potenza non superiore ai 200 Kwe.
Grande
soddisfazione per gli esponenti del comitato del Poggio presenti,
finalmente un amministratore ha il coraggio di sposare la loro lotta
contro Citterio, il contrario di ciò che ha fatto il sindaco di
Felino Lori.
La
presa di posizione di Bovis può costituire il precedente per mettere
in discussione, dal punto di vista ambientale, anche l'autorizzazione
urbanistica con cui il comune di Felino ha dato il via libera per
l'inceneritore.
Applauditissima,
poi, la presa di posizione del prosciuttificio Folzani di Felino che
stigmatizza il comunicato con cui il presidente del Consorzio del
prosciutto nega la sua partecipazione all'assemblea di Cozzano.
Al
presidente Tanara, a quanto apre, non interessa confrontarsi con i
cittadini.
Ci
ha tenuto però ad elargire le sue perle di saggezza, il suo pensiero
di industriale “responsabile”.
Scrive
il Consorzio: “...un argomento vitale come quello della salute
pubblica richiede sempre e necessariamente il metodo della
razionalità. Ogni altra modalità di discussione o di denuncia,
infatti, rischia di far prevalere l’emotività e le ideologie. È
per questo motivo che preferiamo non aderire all’invito proposto”.
Evidentemente
pensa di liquidare i comitati di Cozzano e del Poggio come fossero
preda di chissà quale estremismo ideologico, mentre tra di loro non
c'è nessun partito e nessuna professione ideologica. Oppure colpiti
dell'effetto Nimby, come se non volessero quegli impianti nel cortile
di casa loro.
Come
se dopo l'autorizzazione a Citterio, il contagio di far soldi
bruciando il grasso non si fosse già trasmesso ad altri,
coinvolgendo tutta la foodvalley.
Ma
è razionale bruciare grasso animale al Poggio?
E'
razionale che invece di spedire un camion al giorno di scarti
all'industria del petfood, si accenda un motore che ha la cilindrata
di 10 grossi camion perennemente in moto 24 ore su 24?
Che
in un anno immettono nell'aria 3500 tonnellate di CO2, 12 tonnellate
di ossidi di azoto, 5 tonnellate di CO, 1 tonnellata di polveri
sottili e sicuramente anche diossina?
Ha
senso che il presidente del Consorzio si investa di responsabilità
sociale, sottintendendo che è ciò che manca ai comitati?
Non
è piuttosto vero il contrario?
I
comitati, battendosi contro la non sostenibilità ambientale
dell'inceneritore, si battono anche per la vocazione agroalimentare
del territorio, per la sua vocazione a produzioni di eccellenza,
quale il
prosciutto
stesso.
Cosa
che non si può dire certamente di Citterio, il cui fine sono gli
incentivi europei e la tariffa onnicomprensiva del Gse.
E
ancor meno del Consorzio che non si preoccupa neanche del danno che
le emissioni provocheranno al prodotto. Del danno di immagine che
deriverà a tanti piccoli produttori come la Folzani che non seguono
la politica dei grandi prosciuttai.
Serve
davvero il Paes, un piano di azione per lo sviluppo delle energie
rinnovabili, come è venuto a dirci il prof. Setti dell'Università
di Bologna, basito appena ha saputo dell'inceneritore autorizzato
proprio lì a Felino dove teneva la sua conferenza.
Il
Paes finirà che lo faranno i comitati assieme agli amministratori,
questi si davvero socialmente responsabili.
Giuliano
Serioli
Rete
Ambiente Parma
24
marzo 2012
comitato
pro
valparma
-
circolo
valbaganza
-
comitato
ecologicamente
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comitato
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per
la
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-
comitato
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no
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-
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e
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– no
cava
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–
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ambientale
a
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secondo
parmense
comitato
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