domenica 7 luglio 2013

Trivellazioni e terremoti, il coming out dei petrolieri

Se a chi abita a Groningen non piace questa situazione
non dovrebbe fare altro che trasferirsi altrove”




A Groningen in Olanda è stata avvertita una scossa di 3.0 che ha allarmato la popolazione. Il governo olandese ha riconosciuto la correlazione tra l’attività di estrazione e le scosse sismiche che da tempo stanno interessando la zona. Un dipendente della compagnia petrolifera NAM che ha forti interessi nel territorio Olandese ha affermato: “Abbiamo sempre saputo che il fracking causa terremoti“.
L’estrazione petrolifera regala all’Olanda oltre 25 miliardi l’anno senza i quali l’intero paese sarebbe da tempo finito come Cipro. In Italia la situazione è diversa eppure il muro di omertà è davvero duro a crollare. Quando ci fu il terremoto in Emilia i giornalisti che scrissero che questo avrebbe potuto essere causato da attività di perforazione del suolo, furono tacciati di “cialtroneria” e di ignoranza.
Non importava nemmeno se a parlare fosse una valente studiosa come la professoressa Maria Rita D’Orsogna.
Commenti negativi di ogni genere e una forte reazione a parte di lettori che, invece di fermarsi a riflettere, hanno sprecato una grande opportunità di approfondimento e di riflessione. Poi è subentrato il governo che, con la coscienza non proprio pulita ha addirittura pensato ad elaborare una legge che mettesse a tacere chi fa dell’allarmismo in rete. Insomma, l’Italia sta diventando il paese dove è meglio ingoiare la paura per scansarsi la galera. Un paese dove il dibattito scientifico diventa il trampolino di lancio per qualche avviso di garanzia. Nel frattempo le compagnie guardano con occhio attento all’Italia, il paese che potrebbe regalare molti milioni di metri cubi di petrolio estratto dal sottosuolo, oppure di biogas. Non importa se il petrolio è di pessima qualità a causa dell’alto tasso di zolfo che necessiterebbe milioni di euro l’anno per la manutenzione di ogni singolo centro oli, corrodendo i tubi nel giro di 90 giorni. Come disse la Medoil Gas per il progetto di Ombrina 2: “Ci sono molti metri di mare ad attutire il danno!“.
Eppure chi ha pronunciato quella frase choc in Olanda ha un nome e un cognome. Si tratta di Chiel Seinen, rappresentante della compagnia petrolifera NAM che ha detto senza pensarci due volte: “Se a chi abita a Groningen non piace questa situazione non dovrebbe fare altro che trasferirsi altrove”. Subito dopo ammette: “Fino ad ora abbiamo sempre saputo che l’estrazione di gas avrebbe potuto causare terremoti, ora non sappiamo cosa potrebbe accadere”.
La compagnia petrolifera NAM è un consorzio che unisce Royal Dutch Shell Plc e Exxon Mobil Corp.


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
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