“Gli impatti della costruzione di un
inceneritore sono notevoli – commenta Marino Zani, presidente della
Coldiretti di Reggio Emilia – e vanno valutati con attenzione
partendo dalla densità della popolazione, dal patrimonio culturale,
dall’agricoltura e dalle sue produzioni, oltre agli aspetti
tecnici. Nel compiere scelte legate all’ambiente si può aiutare o
penalizzare tutto il comporto agroalimentare locale. È importante
tenerlo sempre presente”.
L’agricoltura ha riacquistato, negli
ultimi anni, il valore che merita e l’attività degli imprenditori
agricoli ottiene considerazione agli occhi della società e di
consumatori.
La Coldiretti chiede quindi di non
vanificare questi risultati collaborando con l’agricoltura per
ridurre l’inquinamento e tutelare il nostro territorio per
sostenere agli occhi dei consumatori e dei produttori le eccellenze
reggiane.
“Ci dichiariamo avversi alla
costruzione dell’inceneritore come possibile fonte di inquinamento
e deturpamento della nostra terra – conclude Zani – ma siamo ben
disposti verso alternative ecosostenibili, che prevedano adeguati
accordi di filiera”.
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