martedì 3 settembre 2013

In camino con Dio

Il creato tutelato da un inceneritore?
La parole di don Gallo a favore dei beni comuni

Il vescovo di Parma, che da tempo dice di non voler entrare nella querelle inceneritore, improvvisamente se ne dimentica, non per attaccare questa industria insalubre di prima classe, contro la quale la Chiesa di Napoli digiuna, ma all'opposto per sostenere le tesi degli inceneritoristi, ed attaccare la presa di posizione di Beppe Grillo.
Lui non ne sa nulla, ma è certo che Grillo è allarmista.



E manifesta il suo “disappunto per affermazioni gratuite ed allarmistiche”.
E così davanti a questa presa di posizione ci tornano in mente le parole di don Andrea Gallo, che in poche righe ci faceva e di fa sperare in un'altra Chiesa, vicina ai cittadini ed ai beni comuni come ambiente, acqua, risorse, perché sono doni che dovremmo preservare e non distruggere.
“Esprimo la mia totale solidarietà a questo gruppo di Gestione Corretta Rifiuti. Direi che l'amore alla terra, alla madre terra, è veramente un segno di civiltà. Vorrei consigliare a tutti di leggersi il Cantico delle creature di Francesco d' Assisi, tornando indietro di centinaia di anni. Il Cantico è il manifesto dell'amore alla terra. Il problema dei politici, dei responsabili ecc. è che diventano complici dove c'è il lucro e il potere e lo sanno benissimo, anche perché a volte sono assieme a ricercatori al servizio dell'interesse privato. E allora non li chiamano più inceneritori, per non far sentire la cenere, li chiamano termovalorizzatori. E via che l'inquinamento continua. Purtroppo c'è un grande grido, la terra grida. Le risposte dei governi ai meeting come Copenaghen sono dei flop. Allora da dove può partire se non da ciascun cittadino? Ogni cittadino che abita questo pianeta, se ama la sua terra, può prendersi la responsabilità via via dal condominio al quartiere ecc. Per esempio uno degli obiettivi primari è la raccolta differenziata e quindi tutto parte dal cittadino. Adesso bisogna difendere l' acqua. Può partire davvero una riscoperta della difesa della Terra. Vogliamo pensare al futuro dei bambini e riscoprire l' agricoltura locale e il rispetto? Queste sono le vere battaglie. Questi inceneritori, queste cosiddette infrastrutture buttate lì con la cementificazione e il costante inquinamento. Praticamente il nostro pianeta è un bolide, un missile che va a grandissima velocità, però senza pilota. E dove può finire senza pilota? Contro un muro! Spetta a ciascuno di noi rispondere veramente a questa cittadinanza terrena”.

Disegno di Fogliazza (Gianluca Foglia)

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 settembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
6

giorni fa

Nessun commento:

Posta un commento