Diossina,
inceneritori, salute
Due righe di Beppe Grillo
sul rischio diossina-inceneritore e scoppia il mondo.
Il web ribolle di notizie,
repliche, rilanci, indignazione.
Ma come, un camino emette
diossina (e metalli pesanti, furani, ed altri mille infinitesimi
veleni) e si deve far finta di nulla?
Ancora la storia della
sordina per il bene di Parma e della food valley?
Quanti anni abbiamo passato
a ripetere lo stesso identico concetto: il forno è un rischio per la
food valley.
Lo abbiamo detto a tutti gli
incontri, con politici, sindacalisti, imprenditori, partiti,
associazioni, cooperative, industriali, commercianti, sindaci,
assessori, preti, vescovi.
Lo abbiamo ripetuto agli
incontri pubblici, nelle trasmissioni televisive, alle
manifestazioni, nelle interviste radiofoniche, nelle migliaia di
articoli pubblicati, sui siti, nei blog, nei social networks.
Sono anni (il Gcr è nato
nell'aprile 2006, quando Ugozzolo era un campo agricolo rigoglioso e
fiero di prodotti della terra) che andiamo cocciutamente a scandire
il nostro tam-tam sempre uguale: “Dovete scegliere tra la valle del
cibo buono e la valle delle grige ceneri”.
Non è servito a niente.
Si accende il camino,
finalmente hanno detto in tanti, e scoppia il caos.
La food valley sull'orlo del
baratro.
E di chi è la colpa?
Ma di Grillo,
naturalmente.
Che ha avuto il coraggio di raccontare la verità che tutti conoscono.
Che ha avuto il coraggio di raccontare la verità che tutti conoscono.
Che questi impianti sono
industrie insalubri di classe prima.
A Torino, dopo la recente
inaugurazione dell'altro inceneritore Iren nuovo di zecca, siamo al
quarto fermo impianto.
A Parma ad aprile Arpa ha
mandato un esposto in procura per le emissioni fuori norma di
Ugozzolo in fase di prova di accensione.
Un inceneritore è una
minaccia, una pistola carica costantemente puntata alla tempia.
A Montale le diossine hanno
inquinato i campi e i prodotti dei campi.
A Pietrasanta il camino ha
inquinato i torrenti a fianco dell'impianto, 3 km dalla spiaggia,
l'inceneritore è stato sequestrato, il processo iniziato, gli
imputati hanno chiesto il patteggiamento.
A Colleferro 13 arresti per
dati di emissione taroccati e traffico illecito di rifiuti
pericolosi.
L'elenco potrebbe continuare
a lungo.
Del resto, aldilà delle
evidenze penali e dei casi di sequestro, sono i medici che da tempo
hanno lanciato l'allarme su questo tipo di impianti.
Le alte temperature di
esercizio, motivate dal tentativo di abbattere la produzione di
diossine (quindi le diossine si producono eccome) provoca il classico
altro lato della medaglia.
La massiccia produzione di
polveri ultrafini che oggi sono state riconosciute a livello mondiale
dall'Oms come responsabili certe di molte malattie respiratorie e
cardiovascolari, ma anche degenerative, ormai abituali dei tempi
contemporanei.
E' per questo che l'ordine
dei medici dell'Emilia Romagna fece richiesta nel 2007 di una
moratoria sui nuovi impianti di incenerimento, mettendo in allarme la
comunità scientifica ma non riuscendo nel loro intento. Moratoria
chiesta di nuovo nel 2012.
Anche gli studi ufficiali
come Moniter, nonostante i limiti insiti nella metodologia, hanno
evidenziato una diretta correlazione tra vicinanza agli impianti e
parti pre termine, un indice di sofferenza del feto che non possiamo
ignorare.
Le polveri ultrafini,
impossibili da bloccare nemmeno per i filtri più efficienti e con
maglie fittissime, entrano direttamente negli alveoli polmonari,
opprimendo gli organi, addirittura mettendo a rischio la corretta
trasmissione del Dna, con la loro capacità di “confondere” le
nostre cellule più preziose.
Nelle grida di queste ore
non abbiamo letto da nessuna parte un approfondimento sulla reale
incidenza degli inceneritori nella salute delle popolazioni che
abitano nel raggio della loro azione.
La salute dovrebbe invece
porsi davanti a tutto il resto.
E' per questo motivo che la
nostra associazione non attenuerà la propria opposizione a questo
impianto pericoloso e porrà in atto tutte le strategie per farlo
chiudere nel più breve tempo possibile.
Per il bene di Parma.
E della food valley.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
2 settembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
5
giorni
fa
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