Chi
comanda in regione? La politica o le multiutilities?
L'epurazione
dell'assessore Sabrina Freda scuote equilibri e visioni sull'ambiente
emiliano romagnolo, alimentando il dubbio sui reali poteri che
indirizzano le scelte amministrative
A quanto pare non c'è solo
Grillo a trattare senza guanti chi non la pensa come lui.
Ma la cacciata della Freda,
rea di non pensarla allo stesso modo del presidente Errani, non
suscita alcuna reprimenda nei media, confermando la tesi che non sia
tanto il fatto in sé a suscitare il giudizio dell'opinione pubblica,
ma l'identità dell'autore, in base alla quale possono emergere
sentenze opposte sullo stesso atto.
Ieri l'assessore
all'ambiente dell'Emilia Romagna, Sabrina Freda, è stata freddata da
Errani e messo all'uscio, colpevole di aver proposto una politica dei
rifiuti troppo europea.
L'assessore aveva infatti
indicato un futuro prossimo senza inceneritori, una prospettiva che
ha fatto venire i i brividi alle multiutilities, che vedono nei forni
la loro gallina dalla uova d'oro e non intendono certo rinunciarvi.
Era il settembre del 2012,
http://gestionecorrettarifiuti.it/sito/modules/news/article.php?storyid=1316
, e l'assessore in una agenzia Dire parlava di “conversione di
Ugozzolo”, “basta inceneritori”, “lo dice l'Europa”,
facendo il paio con una dichiarazione del sindaco di Reggio Emilia
Del Rio, “in regione bastano 2 impianti di incenerimento”.
Poi lo stop alla Freda, la
bocciatura all'emendamento dell'Idv in regione, nel novembre del
2012,
http://gestionecorrettarifiuti.it/sito/modules/news/article.php?storyid=1373
, proposta che non aveva suscitato il clamore delle dichiarazioni di
Beppe Grillo, pur dicendo in sostanza le stesse cose, affermando che
Ugozzolo “pone rilevanti problematiche sotto i profili economico,
agroalimentare, dell'impatto ambientale e della salute dei cittadini,
anche in considerazione del fatto che le emissioni provocate
dall'impianto potrebbero aumentare il valore delle polveri”.
Nessuna alzata di scudi dei
consorzi, nessuna manciata di esposti dei movimenti consumatori.
Noi avevamo incrociato la
Freda nel luglio del 2010, quando in una Bologna arroventata eravamo
in procinto di incontrare proprio Errani,
http://gestionecorrettarifiuti.it/sito/modules/news/article.php?storyid=384
, per presentargli l'analisi di fattibilità del piano rifiuti
alternativo
Ma al posto del presidente
avevamo trovato l'assessore e avevamo ripreso la strada di casa.
La nuova visione della Freda
non aveva però lasciato indifferenti le amministrazioni locali. Il
piano rifiuti presentato dalla giunta, alleggerito dagli estremismi
verdi della Freda, aveva suscitato il no deciso di 7 province della
regione
http://gestionecorrettarifiuti.it/sito/modules/news/article.php?storyid=1615
, sette sorelle no termo che sottolineavano “poca innovazione,
pochi contenuti e nessuna strategia operativa”.
Una stroncatura, firmata
Bologna, Ferrara, Piacenza, Forlì-Cesena, Ravenna, Reggio Emilia e
Rimini e datata giugno 2013.
Come detto sopra non è
importante quello che si dice ma a chi appartiene la bocca
dell'oratore.
Così oggi la cacciata
dell'assessore non suscita reazioni nemmeno dentro il partito di Di
Pietro, che conferma l'amore per il presidente e le sue comode
poltrone.
Il piano rifiuti è ancora
in alto mare e si avvicina il tempo delle decisioni.
Errani esce comunque molto
male dalla vicenda Freda ed il suo peso politico ridimensionato.
Forte con i deboli e debole
con i forti non è certo una prerogativa da vincenti.
E anche il suo partito è
spaccato tra pro e contro inceneritori.
Civati si è ieri fatto
bello scrivendo che il Pd ha chiuso l'inceneritore (Reggio Emilia),
mentre Pizzarotti a Parma non ce l'ha fatta.
A Forlì il sindaco è a
fianco di Parma nella battaglia per una corretta gestione dei rifiuti
senza impianti a caldo.
In Toscana la provincia di
Lucca ha deliberato un piano provinciale senza incenerimento dopo il
sequestro dell'impianto di Pietrasanta.
Il ministro Orlando ha
infine posto il dubbio sull'eccessivo ricorso ai forni.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
8 settembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
11
giorni
fa
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