lunedì 9 settembre 2013

L'ultimo cassonetto

Non più rifiuti ma risorse

Anche il centro storico entra nel modello Parma della raccolta differenziata porta a porta.
E' il penultimo ticket verso una corretta gestione dei rifiuti, mentre lo step successivo, previsto nella primavera 2014, sarà quello dell'adozione della tariffazione puntuale, far pagare cioè ai cittadini solo la parte di rifiuto da smaltire e non per i materiali correttamente differenziati.


La novità più vistosa sarà quella della sparizione dei cassonetti stradali, da sempre considerati, non solo da noi, come la tomba dei materiali preziosi come carta e plastica, che irrimediabilmente ci finiscono dentro vista la loro generosa, accogliente dimensione con un facile, impersonale conferimento.
Senza cassonetti le strade libereranno posti di sosta e miglioreranno decisamente nel loro aspetto esteriore, di impatto visivo.
Una città moderna e civile non ha per le sue strade cassoni di immondizia maleodoranti e pieni di ogni materiale che poteva invece essere riciclato se correttamente conferito.
Ci aspettiamo, come sempre, un avvio punteggiato di abbandoni e mini discariche, più o meno posizionati nei pressi delle campane del vetro, frutto di ignoranza, menefreghismo, disattenzione, mancanza di rispetto per la propria città, pigrizia.
Questa fase è destinata però a scemare nel giro di qualche settimana.
Quando tutte le famiglie saranno in possesso dei sacchi e dei bidoncini ed avranno preso confidenza con i turni di esposizione dei vari materiali, l'abitudine al nuovo sistema prenderà il sopravvento, evidenziando al contempo gli aspetti positivi del porta a porta.
Intanto la grande e fondamentale divisione tra secco e umido.
Gli scarti di cibo, i fondi del caffè, tutto ciò che è organico, che attiene all'alimentazione, va separato nelle nostre cucine.
Questa operazione talmente facile da diventare comoda permette di evitare di avere rifiuti residui “sporchi” e far diventare il residuo piccola cosa e soprattutto materia non pericolosa.
L'organico sarà utilizzato per produrre compost, un fertilizzante assolutamente naturale che sarà utilissimo per donare di nuovo nutrimento ai nostri campi.
Poi ci sono tutti i materiali riciclabili, gli imballaggi di varia natura: plastica, barattolame, vetro, carta, cartone, che potranno diventare materia prima seconda per riprodurre oggetti degli stessi materiali senza doverli recuperare in natura impoverendo ulteriormente il pianeta.
L'ottimizzazione di questo sistema è l'allargamento dei riuso-riciclo ad altre categorie di oggetti e beni di consumo.
Stiamo parlando dei vestiti dismessi, delle calzature, di oggetti riciclabili come gli ombrelli rotti, i tappi di sughero e di plastica, i cd,
Parliamo di un recupero spinto all'inverosimile come il riciclo dei pannolini, il cui progetto ormai testato verrà a breve presentato da Fater e Centro Riciclo Vedelago.
Ci riferiamo al corretto recupero di medicinali scaduti, di rifiuti pericolosi come vernici, oli, batterie esauste.
Guardiamo a progetti importanti come il riciclo delle plastiche dure, sviluppato a Pontedere dalla Revet,
Tutto (ma proprio tutto) ciò che è in commercio deve essere riusato, riciclato, recuperato.
Ciò che rimane alla fine è un errore di progettazione, da cancellare a monte con una corretta legislazione ambientale che mette al bando la produzione di merci non facilmente riciclabili, compostabili, riutilizzabili.
L'eco design, la filosofia molto operativa del cradle to cradle è l'unica strada maestra che ci può portare al riciclo totale della materia, quel momento che presto o tardi arriverà, e che farà spegnere ogni combustione, perché nulla sarà disponibile per le voraci caldaie degli inceneritori.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 9 settembre 2013

L'inceneritore di Parma è stato acceso
12

giorni fa

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