Se cerchi
la salute non c'è posto per gli inceneritori
Siamo stati siamo e saremo
sempre contro l'inceneritore di Parma, vero e proprio rischio mortale
per la nostra food valley.
Abbiamo appoggiato la scelta
dei 5 Stelle di una gestione dei rifiuti senza forni, per dare
impulso alla raccolta differenziata e raggiungere la tariffazione
puntuale.
Sicuramente parte della
vittoria di Pizzarotti al ballottaggio è stata merito della loro
svolta ambientale, condivisa dai cittadini.
In questo anno di lavoro
abbiamo sempre verificato il forte impegno dell'assessorato ambiente
per contrastare il progetto dell'inceneritore.
Sabato la Gazzetta di Parma
ha pubblicato una intervista dal titolo “Pizzarotti, l'inceneritore
non danneggia la food valley” che fa seguito alle dichiarazioni di
Beppe Grillo sul rischio diossina per i prodotti del made in Parma,
affermazioni che nemmeno il procuratore Laguardia condanna.
Molti invece sono rimasti
sorpresi e contrariati dalle dichiarazioni del primo cittadino.
Ma come, lottiamo da anni
insieme contro il mostro per sentir affermare che ci eravamo
sbagliati?
Leggendo il testo
dell'intervista le cose non stanno esattamente come farebbe pensare
il titolo.
Dice Pizzarotti: “Per
l'immagine della food valley è più dannoso un camino all'uscita
dell'autostrada che le dichiarazioni di Beppe Grillo”, “Se
guardiamo ad altri territori che hanno una tipologia di impianti di
questo tipo (inceneritori, ndr), non sono eventi che non sono mai
accaduti (gli inquinamenti da diossina, ndr). Quindi proprio perché
non vogliamo che accadano, dopo aver provato a contrastare questo
tipo impianto per scongiurare in partenza alcuni possibili eventi,
saremo i primi a vigilare per fare in modo che ombre di questo tipo
sui nostri prodotti non ci siano mai. Ma non possiamo dire che
impianti del genere non abbiano insito un rischio”.
Il giudizio sul forno non è
positivo.
Oggi il movimento 5 stelle è
maggioranza di governo.
Ha fatto tutto quello che si
poteva per fermare un progetto voluto da altri, dicendo in tutte le
salse i motivi per cui questo impianto non andasse fatto.
I capigruppo del precedente
consiglio comunale riuscirono perfino a respingere all'unanimità un
referendum chiesto dai parmigiani. Dissero: “Non abbiamo capito la
domanda”.
Oggi improvvisamente ci si
rende conto di quanto male possa fare un inceneritore in un
territorio.
Danni per la salute, per
l'immagine, per l'economia.
Altri territori più
ispirati si sono mossi per tempo.
Un esempio fra tutti il
consorzio del Chianti che ha tuonato contro un progetto similare.
Ci sono migliaia di pagine
di studi scientifici che dimostrano l'influenza sulla salute data dal
vivere nelle vicinanze di un camino. Lo stesso Moniter ha
definitivamente appurato che ci sono evidenze di parti pre termine
per le mamme che abitano nelle vicinanze dei camini.
Centinaia di sostanza che
passano direttamente dalle mamme ai feti.
Cosa fare oggi? Come
difenderci?
Accelerare il processo della
raccolta differenziata porta a porta giungendo a breve alla
tariffazione puntuale e una percentuale di Rd dell'80%.
Sviluppare tutte le altre
raccolte di materiale riciclabile come le plastiche dure.
Controllare ora per ora le
emissioni del forno.
Applicare il controllo in
continuo delle emissioni di diossine, secondo la metodologia già in
uso in altri contesti.
Impedire che arrivino
rifiuti da fuori provincia.
Costruire la fabbrica dei
materiali in modo che il passaggio alla gestione dei rifiuti a freddo
sia attuabile in breve tempo.
Intervenire a livello
normativo perché siano tolti gli incenerivi all'incenerimento.
Oggi si sta cercando di fare
pagare ad altri la scelta sciagurata dell'inceneritore.
Lo stesso Pd sbanda tra
territori che lo hanno cassato in partenza, Reggio Emilia, sindaci
che minacciano barricate (Greve in Chianti), aspiranti segretari che
non sapendone nulla li celebrano Renzi).
L'imbarazzo si insinua anche
tra i sindacati e gli industriali, con alcuni che cercano ancora di
tenere alte le carte ma in ogni modo si sono resi conto del grave
inciampo, e tra i prelati che devono salvaguardare il creato con un
camino fumigante.
Oggi dopo un mea culpa
condiviso tutti dovrebbero contribuire alla costruzione di quella
società del riciclaggio di materia che l'Europa ha indicato come
meta per il 2020.
Se questo è l'obiettivo la
strategia va dispiegata ora.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
10 settembre 2013
L'inceneritore
di
Parma
è stato acceso
13
giorni
fa
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