Non è piacevole abusare di un temine che ricorda altri periodi, periodi neri non certo paragonabili alle liti da pollaio di oggi.
Ma tant'è ieri abbiamo diramato un comunicato stampa con alcuni interrogativi, scritto in una forma talmente dubitativa da risultare quasi insipido.
La pagina della notizia è diventata vuota...
Avevamo chiesto sommessamente se si potesse fare chiarezza sulle chiacchiere che circolano circa il rapporto di lavoro esistente tra la figlia del presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli e Iren, autorizzata dalla stessa provincia a costruire il forno inceneritore che brucerà i rifiuti di Parma (e di chissà chi altri) per i prossimi vent'anni.
Non avremmo voluto utilizzare il termine censura perché neanche ci riteniamo all'altezza di forgiarci di un tale importante sostantivo, riconoscendoci semplici manovali della parola, senza lauree o titoli da appuntarci sul petto.
Ma il quasi silenzio seguito al nostro intervento ci obbliga a qualche semplice considerazione.
Oggi scorrendo i giornali abbiamo trovato un'unica (coraggiosa, a questo punto) testata che ha pubblicato il pezzo. Si tratta di Polis Quotidiano, che in splendida solitudine riporta in prima pagina e poi nell'articolo in quarta l'intervento del GCR.
L'ormai scomoda domanda posta a Bernazzoli.
Per il resto, a parte qualche cenno sul sito di Repubblica Parma, non si registrano altri echi.
La notizia crediamo ci sia tutta e quindi non regge la scusa dell'eccesso di comunicazione in uscita dal GCR.
Testate silenziose, come Parma Daily, di solito pronta a dare eco alle notizie eclatanti, Parma Oggi, acuto censore dei pubblici amministratori, l'Informazione di Parma, Parma Today, Parma Ok. L'elenco è lungo.
Include la Gazzetta di Parma, testata degli industriali, di certo non iscritta allo stesso partito in maggioranza in piazzale della Pace.
Da dove giungano gli ordini del silenzio ovviamente non lo possiamo sapere.
Conosciamo però la regola del “bavaglio urlante”, per cui una notizia non data fa più rumore della stessa resa pubblica.
I lettori e i cittadini di Parma non hanno bisogno del silenziatore per decidere se le notizie sono bufale o hanno la parvenza del vero.
Per ricacciare nell'angolo un'uscita sbagliata basta replicare spiegando come stanno le cose in realtà. Non faremmo fatica a scusarci con i dovuti interessati se una spiegazione plausibile esistesse.
Ma il silenzio stampa perdura, anzi. Viene imposto di non parlare delle notizie scomode.
Per non dare nulla per scontato abbiamo anche telefonato in Gazzetta per scongiurare eventuali mail cadute nello spam, ma l'imbarazzato giornalista ci ha dato solo conferme al nostro sospetto.
Che di conseguenza non può che far pensare di avere fatto bingo.
O il silenzio da oggi equivale a dissenso?
A dire il vero, ieri sul sito on line della Gazzetta di Parma la notizia è stata pubblicata, per poi sparire in un precipitoso dietrofront dopo pochi minuti.
La notizia non è cambiata nello spazio di un mattino, se era valida alla sua pubblicazione, cosa è successo nel frattempo?
L'immagine laconica di una notizia negata la alleghiamo alla presente.
Si nota nell'indirizzo il titolo della notizia, “Gestione Corretta Rifiuti attacca Bernazzoli” ma poi lo spazio della notizia rimane irrimediabilmente vuoto.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 dicembre 2010
-518 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+188 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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