Naomi Klein, giornalista canadese, aveva fatto il giro del mondo con il suo saggio “No Logo”. Era l'anno 2000, momento di grande speranza e di tante illusioni.
Compriamo un prodotto o un marchio?
Davanti ad uno scaffale chi o cosa ci guida?
L'altezza del prodotto sullo scaffale? Il ricordo di uno spot?
E sulla salute come ci comportiamo?
Viene trattata come un altro dei tanti argomenti o le riserviamo il rispetto e l'importanza che merita?
Noi crediamo fermamente che la salute non abbia bandiera.
E' per questo che dall'anno scorso ripetiamo, rischiando la monotonia, che le bandiere politiche e di partito debbono rimanere escluse da una manifestazione legata alla salute.
Il cuore che vi portiamo non deve avere colore.
Se crediamo nel percorso dei rifiuti senza incenerimento e ci siamo resi conto dei rischi cui andiamo incontro realizzando l'impianto di Ugozzolo, un attimo prima di entrare nel corteo ci svestiamo degli abiti dell'appartenenza a questo o quel partito per dire no come cittadini, che hanno diritto alla salute, indipendentemente da dove ci porta l'agone della politica.
Siamo lì come cittadini e la bandiera di un partito stonerebbe, assomigliando ad un tentativo di mettere il cappello su un tema che ci accomuna senza distinzioni e che non ha ne può avere alcun padrone.
E' altresì molto importante che i politici ci siano sabato nel corteo, presenti con la loro faccia, a prova del loro fermo disaccordo con il forno.
Ma il tema della salute accomuna, riunisce, fa sedere davanti a un tavolo tutta la comunità, senza che ci siano ne camerieri ne prime portate, a favore di pochi. Il pranzo è al sacco, ognuno ci mette qualcosa di buono e i commenti li facciamo sulle prelibatezze che tutti noi abbiamo portato da casa nostra.
Ci capita spesso di trascorrere saggi pomeriggi con i nostri gruppi di acquisto solidali e il momento del ritrovarsi per la cena è sempre un attimo magico, quando ci meravigliamo a vicenda di come si possano cucinare con gli stessi prodotti della nostra terra tanti piatti diversi, che hanno il sapore della frugalità e della sincerità. Una sinfonia.
Sabato il richiamo alla scelta definitiva sarà fortissimo, perché il tempo è ormai scaduto, i lavori a Ugozzolo sono campane a morte sempre più distinguibili.
L'indifferenza fin qui dimostrata da alcuni decisori deve venire meno, e non crediamo possibile che i nostri amministratori siano insensibili al futuro di tutti noi.
Sbandieriamola la salute, farà bene a tutti.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 9 dicembre 2010
-514 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+192 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
A due giorni dalla fiaccolata di Santa Lucia
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