Il 2 dicembre a Bologna sono stati presentati i risultati di uno studio commissionato da regione Emilia-Romagna e ARPA sui possibili effetti sulla salute umana degli inceneritori di rifiuti.
Nella nostra regione sono attivi 8 inceneritori, uno è in costruzione a Parma, mentre a Modena si intende raddoppiare la capacità dell'impianto in attività.
Uno studio così delicato merita, o meglio pretende, che ci sia la massima trasparenza e chiarezza.
E' particolarmente importante capire quasi siano i possibili pericoli per la salute delle popolazioni che abitano nei pressi di questi impianti, definiti per legge industrie insalubri di classe prima.
Alla conferenza stampa invece è successo qualcosa di molto preoccupante.
La Giunta regionale ha emesso un comunicato stampa, rassicurando ampiamente sui risultati dello studio ed escludendo “aumenti di rischio per patologie tumorali , mortalità generale e salute dei neonati”.
Parole che sembravano sgombrare ogni dubbio e spianare la strada agli inceneritori e a chi questi impianti li sostiene da tempo, presentandoli come necessari e senza effetti tangibili sulla salute umana.
Un comunicato stampa dunque rassicurante.
Peccato che lo stesso sia stato immediatamente smentito dal professor Umberto Terracini, padre dell’epidemiologia italiana e Presidente del Comitato Scientifico del progetto Moniter, che è intervenuto alla fine del convegno dichiarando testualmente: “Parlo a nome del comitato scientifico di Moniter, se il comunicato stampa della Giunta dice quello che ha affermato Crosignani chiedo che venga immediatamente ritirato”
Un ente pubblico che viene sconfessato da uno scienziato.
Quando un’istituzione composta da rappresentanti dei cittadini non fa chiarezza su una materia così delicata i cittadini devono cominciare a preoccuparsi.
Di chi ci dobbiamo fidare se non di chi sono stati delegati a rappresentare ed a tutelare i nostri interessi?
Moniter presenta dati preoccupanti e da approfondire.
Il rappresentante dell'Oms Marco Martucci ha invitato ad applicare il principio di precauzione sottolineando che “vista la già cospicua presenza di inceneritori in questa Regione sarebbe il caso di non vederne di più” .
Gli interventi di Terracini, Crosignani e Martucci si sono distinti per chiarezza. Non dobbiamo incrementare la presenza di inceneritori nella nostra regione. Il principio di precauzione lo suggerisce. Anche i dati scientifici mostrano che dove insistono gli impianti aumentano i problemi sanitari, come i parti pre termine e gli aborti spontanei.
C'è di che far accapponare la pelle.
Eppure, c'è chi vuole coscientemente mantenere il silenzio, rassicurare e sminuire.
Noi invece abbiamo paura.
Per sapere com'è andata: http://www.youtube.com/watch?v=czyXFiCpTso
p.s. Nonostante le dichiarazioni di Terracini sul sito di Moniter si continua a dichiarare il contrario.
http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/Inceneritori-presentati-i-risultati-di-Moniter
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 dicembre 2011
-4 giorni alla sentenza nel merito del Tar di Parma sul cantiere dell'inceneritore
+551 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Mancherebbero 155 giorni all'accensione del forno. Se ancora lo si farà.
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
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