martedì 24 gennaio 2012

Quando il cielo si oscura

La Commissione Europea pretende spiegazioni sull'affaire inceneritore
Una chiarezza che continua a mancare, anche sugli affidamenti
dei comuni per la raccolta dei rifiuti.

L'infrazione è numerata, 4003/2001, e rappresenta l'ennesimo inciampo sull'esito finale della costruzione dell'inceneritore di Parma. La data è del 24 novembre 2011.
Michel Barnier, membro della Commissione Europea, stila 3 paginette secche e pregne di quesiti, ma anche dense di conclusioni.
Il destinatario è il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, ma la matassa riguarda Parma, il forno inceneritore, ma anche gli affidamenti a Iren per quanto riguarda la gestione della raccolta dei rifiuti nelle terre emiliane: Piacenza, Parma, Reggio.



Poche parole per ribadire la carenza di chiarezza da parte dell'Italia su questi delicati temi, che hanno a che vedere strettamente con la libera concorrenza di mercato e la definizione di azienda quotata in Borsa come è Iren, con le relative capacità di controllo e indirizzo da parte degli enti locali, soci in parte della stessa.
Il documento è ovviamente sul tavolo di decine di amministrazioni locali da ormai 2 mesi, ma l'imbarazzo trasmesso ai primi cittadini è tale da aver fatto rimanere queste carte ben riposte negli oscuri gangli delle amministrazioni locali.
Oggi ne presentiamo copia per dare modo all'opinione pubblica di rendersi finalmente conto della posta in gioco, e di come stia volgendo al termine la vicenda dell'inceneritore di Parma.
La Commissione Europea è perentoria.
Per la Ue risulta che il comune di Parma abbia affidato ad Iren la costruzione di un inceneritore per un valore di circa 315 milioni di euro e non 193 milioni come in più occasioni dichiarato dall’amministratore delegato Andrea Viero
http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/11/25/news/termovalorzziatore_bagarre_il_sindaco_non_ho_piano_economico-9489767/ : “Ribadisco quindi che la realizzazione del termovalorizzatore di Parma costerà 193 milioni di euro…”
Sempre la Ue sottolinea che per appalti e concessioni al di sopra di 4 milioni 845 mila euro è necessaria gara di appalto per garantire concorrenza, non discriminazione, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, mutuo riconoscimento, in rispetto alla direttiva 18/2004.
Quindi l'appalto del forno è un buco nero in sfregio a tutte le più elementari norme comunitarie volte a garantire la concorrenza e il libero mercato (e Monti ne sa qualcosa, visto che vinse sul colosso Microsoft la nota battaglia del secolo scorso sulla posizione predominante di mercato dell'azienda di Bill Gates).
La seconda nota della Commissione riguarda la totale assenza di controllo da parte dei comuni sulla gestione di Iren, che risulta a tutti gli effetti una società quotata in Borsa, libera di rispondere solo alla maggioranza costituita degli azionisti, senza interferenze esterne.
La terza sottolineatura riguarda la composizione societaria di Iren Emilia il cui controllo non è totalitario da parte di Iren ma solo parziale, con l'intervento di società terze che nulla hanno a che fare con i comuni interessati al servizio.
Fatte le premesse l'Italia si trova quindi in infrazione palese delle norme comunitarie essendo in violazione degli articoli 28, 35, 36 e 56 della direttiva 18/2004.
La Commissione invita così il governo italiano ad una pronta risposta entro 60 giorni (la missiva è del 24 novembre), quindi entro il 24 gennaio su 3 temi fondamentali.
Durata e valore economico di tutti i contratti in essere con Iren.
Modalità seguita per vendere in concorrenza le azioni di Iren (che era società pubblica).
Preciso valore economico e stato di attuazione dell'inceneritore di Ugozzolo.
La risposta italiana non si è fatta attendere: “Chiediamo altri 30 giorni di tempo!”
La melina ora sta giungendo a termine.
Entro il 24 febbraio i giochi saranno fatti e la Ue non attenderà oltre.
I quesiti hanno come destinatari tutti i comuni delle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza che hanno contratto con Iren.
Una cifra non indifferente: 130 circa tra le tre provincie.
Una moltitudine di sindaci che stanno pensando, pensando, pensando.
Sollecitati dalla Presidenza del Consiglio italiana, che pretende in tempi utili circostanziate risposte per poter dare a sua volta corso alle precisazioni richieste dall'Europa.
Sit-Com Inceneritore, una passione fumigante. La saga continua.

Il documento della Commissione Europea


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 24 gennaio 2012

Sono passati
603 giorni
dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
103 giorni
all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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