mercoledì 25 aprile 2012

Parma al bivio, vivere o alzare bandiera bianca?


Il 6 maggio la città sceglie il suo futuro: sarà con o senza forno inceneritore?

Lo chiederemo il 27 aprile, ai candidati, da che parte vogliono stare.
Dalla parte dei cittadini o contro?
Dalla parte dell'ambiente o contro?
Dalla parte dell'economia locale o contro?
Dalla parte della salute o della malattia?
Noi vogliamo capire a chi dare il nostro voto, e non vogliamo sbagliare casella.



Venerdì metteremo dieci sedie sul palco, non è detto che saranno tutte occupate, ma là rimarranno, vuote o piene che siano. Dobbiamo avere davanti agli occhi i presenti e gli assenti.
Nel 2007 l'allora sindaco Ubaldi affermò, a Sant'Ilario, come per rilanciare Parma fosse necessario puntare sui valori morali.
Abbiamo preso sul serio le sue parole, e i relativi significati: la moralità davanti a tutto.

Nel dicembre del 2009 abbiamo portato a Parma Paul Connett, chimico, candidato al Nobel, che disse alla platea gremita del Teatro Due: “L'inceneritore moderno è un tentativo di migliorare una pessima idea”.
In quei giorni il sindaco di San Francisco scrisse a Vignali: “Noi trasformiamo il 72% dei nostri rifiuti in fertilizzante. Venite ad imparare come si fa”.
Era l'inizio di un percorso, già avviato fin dal 2006, che Gcr ha portato avanti fino ad oggi, in una battaglia culturale che non si può negare abbia stravinto, a forza di approfondita informazione e ospiti internazionali portati in città. Una battaglia vinta anche contro il bavaglio imposto su questi temi.
Nel marzo del 2010 l'auditorium Paganini ha accolto medici di livello internazionale, Giuseppe Masera, Ernesto Burgio, Patrizia Gentilini, Dominique Belpomme, Gianni Tamino: sono emersi i rischi che si corrono bruciando i rifiuti. Un territorio già malato come il nostro che trasferisce la discarica dalla terra al cielo. Inutile fingere che l'inceneritore distrugga i rifiuti: semplicemente li trasforma, da sostanza solida a sostanza gassosa, moltiplicandone la pericolosità.
A gennaio 2011 ancora un auditorium Paganini stracolmo di parmigiani, per ascoltare i fondatori di Cradle to Cradle, il nuovo concetto di costruire dalla culla alla culla, imitando il ciclo biologico della natura, che non conosce rifiuto. Michael Braumgart, William McDonought, eroi del pianeta secondo il Time, ricercati dalle multinazionali più importanti del mondo.
A marzo dello stesso anno il consiglio comunale di Parma ha ospitato in seduta congiunta delle commissioni ambiente e sanità, 8 esperti di inquinamento, tra cui due esponenti dell'Istituto Superiore della Sanità, la direttrice del Registro Tumori del Veneto, con risultati shoccanti, Parma in testa alle classifiche mondiali per i tumori nelle donne. L'inceneritore è una minaccia per le future generazioni e lo stesso ordine dei medici dell'Emilia Romagna chiese nel settembre 2007, all'indomani del nulla osta sanitario dell'inceneritore di Parma, la moratoria. Fermatevi! Dissero i medici nel totale disinteresse delle autorità.
Nel maggio 2011 il quinto player d'Europa dei rifiuti sbarca alla Camera di Commercio: è pronto a smontare l'inceneritore pezzo per pezzo ed a seguire la rivoluzione dei rifiuti di Parma. Il cerchio è chiuso: l'inceneritore fa male, ma abbiamo anche la soluzione alternativa tecnica pronta. Frans Beckers è perentorio e invita Comune e Iren in Olanda. La serata è all'interno della Festa per l'Europa e ospita anche Massimo Cerani, progettista bresciano di gestione corretta dei rifiuti.
E infine a ottobre giunge anche Jack Macy direttamente dagli Stati Uniti a spiegare come sia possibile gestire i nostri materiali post utilizzo senza incenerirli: lo fa San Francisco, sarà abbastanza grande? Il cinema Astra accoglie anche un amministratore virtuoso come Ezio Orzes (oltre il 90% di raccolta differenziata nel suo comune) e Raphael Rossi, alla prese con la rivoluzione dei rifiuti napoletana.
Spesso chi difende gli impianti se ne fugge via affermando che non ci sono prove della loro pericolosità. Ma i dati ci sono, se si vogliono cercare. Con uno dei laboratori più prestigiosi a livello europeo, l'Inca di Marghera, sono state effettuate analisi di campioni biologici, latte materno, uova, polli, riscontrando dosi di diossina elevate e fuori norma.
Un allarme che ha portato a lanciare una campagna per la difesa del latte materno, presentata alla Camera dei Deputati lo scorso marzo.
C'è grande disinformazione e grande approssimazione, anche in chi dovrebbe essere in grado di gestire al meglio gli impianti di incenerimento dei rifiuti. Iren Ambiente, in una lettera alla Gazzetta espose addirittura le quantità di diossina che l'inceneritore emetterà nella sua vita operativa. Un quantitativo che rapportato alla dose giornaliera consentita dall'Oms, provoca dosi per 1,2 milioni di abitanti adulti, 3 volte la popolazione della nostra provincia.
La combustione è di per sé un processo instabile e pericoloso: dal fumo di una sigaretta sono state isolate 4 mila sostanze chimiche, figuriamoci nel fumo di un inceneritore, che brucia sostanze le più eterogenee possibili: 400 quelle riscontrate in un prelievo a camino: una decina le sostanze verificate dai controlli di routine. Una follia.
Siamo responsabili non solo del nostro presente, ma soprattutto del futuro del nostro territorio.
Siamo responsabili verso le future generazioni, che ci hanno solamente dato in prestito il pianeta che è loro di diritto.
L'oncologo Lorenzo Tomatis, direttore dello Iarc Oms), disse: “Incenerire i rifiuti resta una follia”, non possiamo trasformare le popolazioni in cavie, per studiare gli effetti delle emissioni.
Ma anche lo stesso studio Moniter dell'Emilia Romagna, 3 milioni di euro senza effettuare alcun campionamento su matrici biologiche, arrivò a conclusioni imbarazzanti.
Per i nati pre termine una associazione “coerente e statisticamente significativa” tra livelli di esposizione a inceneritori e nascite prima del giusto tempo.
Moniter chiudeva così: “Non si creino ulteriori domande di incenerimento” , la segnalazione di effetti avversi dovrebbe “ispirare a un approccio di precauzione a proposito della creazione di nuovi impianti”.
E' una assoluzione? Non le assomiglia proprio.
E la gente è per le strade. Migliaia di persone, di famiglie, di bambini, a sostenere la richiesta di stop, di ripensamento, di riconversione del sistema, sei volte i cittadini si sono ritrovati uniti per un unico scopo: risvegliare le coscienze degli amministratori.
Non c'è più il tempo per ulteriori attese.
Le risorse si esauriscono, l'ambiente sta diventando un crogiolo di veleni.
Dobbiamo modificare l'approccio e copiare dalla natura.
Il ciclo biologico separato da quello tecnologico, l'organico separato dal secco.
Entrambi devono seguire il processo di ciclo chiuso, per non lasciare un grammo di residuo dietro di sé. Costruire dalla culla alla culla è un dovere imprescindibile.
Al Gore, Nobel per la Pace nel 2007, disse: “La conseguenza principale dell'incenerimento è lo spostamento dei rifiuti in forma gassosa, attraverso l'aria, da una comunità a quelle vicine... e quindi all'atmosfera di tutto il pianeta. In effetti abbiamo trovato un altro gruppo di persone inermi su cui scaricare le conseguenze dei nostri rifiuti: quelle che verranno dopo di noi e che ora non possono incolparci”.
L'assurdo di tutta questa vicenda è che l'affrontare il mondo dei rifiuti correttamente porterebbe vantaggio a tutti, anche a coloro che oggi vogliono l'inceneritore.
Rispetto ai posti di lavoro ad una unità impegnata con l'inceneritore se ne generano 1.000 nel settore del riciclo e del suo indotto.
Un inceneritore è antieconomico e non sta in piedi senza l'ausilio degli incentivi statali che drogano il mercato.
A livello ambientale non c'è ovviamente nessun confronto tra i due sistemi: l'inceneritore distrugge materia prima che diventa irrecuperabile, la gestione a freddo ne consente il riuso e il recupero.
Un inceneritore insomma è costoso, inquina, distrugge materia prima, deprime il mercato del lavoro. Che senso ha fare questa scelta?


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 25 aprile 2012

Sono passati
695 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
11 giorni all'accensione del forno, se ancora lo si farà

Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica potranno essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica (bidone giallo) grazie a nuovi accordi ANCI-CONAI

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