Investimenti
Iren sulla rete idrica, il comune chiede chiarimenti a Atersir
Dopo la notizia di ieri,
Piacenza porterà Iren in tribunale per i mancati investimenti sulla
rete idrica, ora anche Parma chiede spiegazioni ad Atersir,
prefigurando possibili iniziative similari.
A sollevare a questione è
l'assessore all'ambiente del comune di Parma Gabriele Folli, che ha
scritto al presidente di Atesir (Agenzia Territoriale dell'Emilia
Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) Virginio Merola (che è anche
Sindaco di Bologna), al direttore dell'Agenzia Vito Belladonna, al
presidente in sede locale Roberto Bianchi (sindaco di Medesano) e al
coordinatore locale Giancarlo Castellani (assessore Provinciale) per
chiedere informazioni dettagliate in ordine agli investimenti
previsti, ed eventualmente non realizzati da Iren, sulla rete idrica
di Parma.
“Gentile Presidente -
scrive Folli - in considerazione delle notizie apparse sulla stampa
locale di Piacenza che riferiscono del mandato conferito
dall’Assemblea di Atersir al Presidente della Provincia, Massimo
Trespidi, di avviare un’azione legale nei confronti di Iren, per
recuperare 13 milioni di euro di investimenti mancati nel servizio
idrico, chiedo conto della situazione esistente nell’ambito di
Parma, anche in relazione all’ultimo consiglio locale di Parma, in
cui diversi rappresentanti dei comuni hanno lamentato analoga
situazione. In particolare - conclude l'assessore comunale - vorrei
avere un ordine di grandezza, se non fosse possibile avere un
dettaglio, degli investimenti programmati nel piano quinquennale ma
non effettuati dal gestore, investimenti che dovrebbero essere già
remunerati dalla tariffa”.
Senza tanti giri di parole
si richiedono tutti i “numeri” della gestione della rete idrica e
relativi investimenti: l'acqua pubblica è un patrimonio inestimabile
che va tutelato e garantito.
L'acqua è un tema
strettamente legato alla gestione dei rifiuti perché è dalla
qualità dell'acqua pubblica che dipende la possibilità di
sponsorizzare l'acqua del sindaco in sostituzione dell'acqua in
bottiglia.
Il mercato delle acqua
minerali, 12 miliardi di litri prodotti in un anno in Italia,
rappresenta un inutile spreco di plastica, un forte inquinamento
dovuto ai trasporti e alla logistica ed anche un saldo negativo per i
portafogli delle famiglie, che ne consumano 11 miliardi di litri, con
un costo medio di 0,21 euro al litro.
Atesir è ora tenuta alla
risposta, per poi portare l'argomento in assemblea locale e decidere
se ci siano o meno le condizioni per seguire l'esempio dei
piacentini.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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