L'assalto
alla food valley, il silenzio dei consorzi di tutela
Un'altra richiesta di
centrale a biomassa nella food valley.
Questa volta è Langhirano
al centro degli interessi e dei profitti a spese dei cittadini.
Il comune risponde con una
proposta di modifica del Rue, in discussione il 18 marzo.
Ci chiediamo, i consorzi di
tutela dei famosi marchi delle nostre terre sono ciechi o sono sordi?
Non sono “a tutela” dei
prodotti di eccellenza del made in Italy e del made in Parma?
L'assessore Contini di
Langhirano si è espresso così nella pagina facebook del comune.
Vogliamo trasformare la food
valley in un grande forno a cielo aperto?
Il dibattito è aperto.
Buongiorno a tutti sono
Marco Contini assessore all’urbanistica e all’ambiente del comune
di Langhirano.
Vorrei cercare di fornire
alcuni dati certi sull’argomento dell’impianto di cogenerazione
di Cozzano.
Innanzitutto
l’amministrazione comunale di Langhirano non ha mai approvato alcun
progetto riguardante una centrale di combustione a Cozzano, questo
per togliere qualsiasi dubbio in proposito.
Il progetto di un impianto
di colatura e cogenerazione, è stato presentato da privati in modo
del tutto legittimo all’amministrazione comunale che ha iniziato,
come la legge prevede, la procedura amministrativa per le verifiche
di compatibilità urbanistica, paesaggistica, igienico sanitaria, e
ambientale. Il che non vuol dire approvare un progetto.
Considerata la materia del
tutto nuova per le nostre amministrazioni si è valutato attentamente
la procedura cercando di comprendere quali i rischi di tipo
ambientale e sociale questa attività potesse avere.
Non avendo il comune alcuna
competenza in materia igienico sanitario e di controllo delle
emissioni nocive, deve raccogliere il parere di altri enti (Ausl,
Arpa) confrontandosi con questi al fine di una soluzione che tuteli
l’interesse pubblico e la salute dei cittadini.
Nel frattempo all’interno
della giunta e degli uffici tecnici abbiamo avuto un confronto
approfondito sul tema concordando l’opportunità di sospendere
questa iniziativa non solo per i possibili rischi sulla salute, ma
anche per valutare le conseguenze su un territorio a vocazione
agroalimentare e turistica.
Questo confronto ha portato
l’amministrazione a proporre al consiglio comunale del 18 marzo una
variante al Rue in cui questo tipo di attività non sono consentite
all’interno del nostro territorio almeno fino a quando non sarà
predisposto un piano apposito sugli impianti di produzione di energia
che dimostri la sostenibilità degli interventi.
Non è mia intenzione fare
polemica di alcun genere ma semplicemente raccontare i fatti per
quello che sono onde evitare esagerazioni o un uso del tutto
personalistico degli avvenimenti il cui scopo è evidente.
Personalmente sono dell’idea
che un buon amministratore debba ragionare con la testa, a volte con
il cuore ma mai con la pancia ed è quello che è stato fatto in
questo caso, nei modi consentiti dalle leggi, dai regolamenti vigenti
e con l’obiettivo di tutelare il nostro territorio.
Un saluto a tutti.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Nessun commento:
Posta un commento