sabato 16 marzo 2013

Un nuovo inceneritore a Langhirano, il Comune si mette di traverso


L'assalto alla food valley, il silenzio dei consorzi di tutela

Un'altra richiesta di centrale a biomassa nella food valley.
Questa volta è Langhirano al centro degli interessi e dei profitti a spese dei cittadini.
Il comune risponde con una proposta di modifica del Rue, in discussione il 18 marzo.
Ci chiediamo, i consorzi di tutela dei famosi marchi delle nostre terre sono ciechi o sono sordi?
Non sono “a tutela” dei prodotti di eccellenza del made in Italy e del made in Parma?
L'assessore Contini di Langhirano si è espresso così nella pagina facebook del comune.
Vogliamo trasformare la food valley in un grande forno a cielo aperto?
Il dibattito è aperto.



Buongiorno a tutti sono Marco Contini assessore all’urbanistica e all’ambiente del comune di Langhirano.
Vorrei cercare di fornire alcuni dati certi sull’argomento dell’impianto di cogenerazione di Cozzano.
Innanzitutto l’amministrazione comunale di Langhirano non ha mai approvato alcun progetto riguardante una centrale di combustione a Cozzano, questo per togliere qualsiasi dubbio in proposito.
Il progetto di un impianto di colatura e cogenerazione, è stato presentato da privati in modo del tutto legittimo all’amministrazione comunale che ha iniziato, come la legge prevede, la procedura amministrativa per le verifiche di compatibilità urbanistica, paesaggistica, igienico sanitaria, e ambientale. Il che non vuol dire approvare un progetto.
Considerata la materia del tutto nuova per le nostre amministrazioni si è valutato attentamente la procedura cercando di comprendere quali i rischi di tipo ambientale e sociale questa attività potesse avere.
Non avendo il comune alcuna competenza in materia igienico sanitario e di controllo delle emissioni nocive, deve raccogliere il parere di altri enti (Ausl, Arpa) confrontandosi con questi al fine di una soluzione che tuteli l’interesse pubblico e la salute dei cittadini.
Nel frattempo all’interno della giunta e degli uffici tecnici abbiamo avuto un confronto approfondito sul tema concordando l’opportunità di sospendere questa iniziativa non solo per i possibili rischi sulla salute, ma anche per valutare le conseguenze su un territorio a vocazione agroalimentare e turistica.
Questo confronto ha portato l’amministrazione a proporre al consiglio comunale del 18 marzo una variante al Rue in cui questo tipo di attività non sono consentite all’interno del nostro territorio almeno fino a quando non sarà predisposto un piano apposito sugli impianti di produzione di energia che dimostri la sostenibilità degli interventi.
Non è mia intenzione fare polemica di alcun genere ma semplicemente raccontare i fatti per quello che sono onde evitare esagerazioni o un uso del tutto personalistico degli avvenimenti il cui scopo è evidente.
Personalmente sono dell’idea che un buon amministratore debba ragionare con la testa, a volte con il cuore ma mai con la pancia ed è quello che è stato fatto in questo caso, nei modi consentiti dalle leggi, dai regolamenti vigenti e con l’obiettivo di tutelare il nostro territorio.
Un saluto a tutti.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

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