mercoledì 13 marzo 2013

In campagna troppi pesticidi


Convegno a Verona a cura dell'Isde

Cibi e salute. L´associazione medici per l´ambiente fa il punto sui fitofarmaci e sollecita più informazioni ai cittadini
Il farmacologo Velo: “Servono i 600 prodotti oggi in commercio o è solo business? Migliorare gli studi clinici sugli effetti tossici”

Oltre ottomila prodotti in commercio, che utilizzano all´incirca 600 principi attivi di cui poco o nulla si sa. E che nove volte su dieci vengono irrorati sulla frutta, la verdura e i prodotti animali con cui ci alimentiamo.
Un giro d´affari miliardario gestito da multinazionali.
Sostanze chimiche.



Sono alcuni numeri della galassia pesticidi, ossia tutte quelle sostanze chimiche che - da sole o in associazione fra loro - vengono utilizzate per proteggere le coltivazioni dagli assalti di insetti, funghi, muffe e roditori. I consumatori italiani li conoscono e li temono, eppure di pesticidi e fitofarmaci, sino a oggi, a parlare sono soprattutto le associazioni ambientaliste, mentre il mondo scientifico resta alla finestra. Per avvicinare i medici alle tematiche della salute ambientale, la sezione veronese di Isde (Associazione medici per l´ambiente) ha organizzato nella sala covegni dell´Ordine dei medici di Verona, un incontro su "Pesticidi e salute", con gli interventi di medici del lavoro, un pediatra, uno zoologo e un agronomo.
Informare i medici.
Spiega il presidente di Isde Verona, professor Giampaolo Velo: “È doveroso che i medici comincino a interessarsi di queste tematiche, per essere poi in grado di fornire le necessarie informazioni ai loro assistiti”.
Pesticidi e farmaci.
“Per i pesticidi”, chiarisce il farmacologo, “occorre l´approccio usato con le medicine. Ogni farmaco, è un dato di fatto, provoca un piccolo o grande effetto indesiderato, ma con gli studi approfonditi e soprattutto l´utilizzo a lungo termine siamo in grado di valutare il rapporto fra rischio e beneficio, così da decidere se rinunciare all´utilizzo di un dato farmaco. Con i pesticidi questo approccio è impossibile; le variabili in campo sono troppe e soprattutto il mercato continua o offrire prodotti nuovi. Il mio suggerimento? Sono realista. Azzerare l´uso dei pesticidi è impossibile, ma sarebbe già un buon punto di partenza rispondere a una domanda apparentemente banale: in Italia servono tutti i prodotti oggi in commercio oppure è solo business? Cominciamo a ridurne il numero e a usarne meno, così sarà più facile studiarne gli effetti indesiderati”.
Pesticidi e uomo.
I dati scientifici sulle conseguenze dei pesticidi sull´uomo e sull´ambiente sono tanti e pochi ormai li contestano. Il dottor Celestino Panizza, medico del lavoro alla Asl di Brescia, ne ha elencati alcuni: negli agricoltori che utilizzano pesticidi le percentuali di tumori al cervello, alla prostata e alla pelle sono maggiori. Nei loro figli sono più elevate le possibilità di patologie congenite. Si ritiene che le api siano a rischio per i troppi pesticidi, mentre le particelle velenose finite nelle acque di alcuni laghi hanno provocato una mutazione sessuale in alcune specie di pesci. E tracce di pesticidi spesso vengono riscontrate in campioni di latte materno.
Biologico è meglio?
L´agricoltura biologica può aiutarci a ridurre la mitridizzazione da pesticidi?
“L´agricoltura biologica, ossia che non usa fitofarmaci e antibiotici, è sicuramente un aiuto, ma non un elisir di lunga vita”, ha spiegato l´agronoma Cristina Micheloni, “a patto che il consumatore accorci il più possibile la filiera. Più passaggi ci sono, più alta è la possibilità di contaminazione. E bisogna rivolgersi a produttori certificati. I recenti scandali, gli abusi del marchio biologico, se da un lato preoccupano, dall´altro devono tranquillizzare: significa che i controlli vengono fatti a regola d´arte”.

P.Col.
L'Arena, domenica 10 marzo 2013

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

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