Convegno a
Verona a cura dell'Isde
Cibi e salute.
L´associazione medici per l´ambiente fa il punto sui fitofarmaci e
sollecita più informazioni ai cittadini
Il farmacologo Velo:
“Servono i 600 prodotti oggi in commercio o è solo business?
Migliorare gli studi clinici sugli effetti tossici”
Oltre ottomila prodotti in
commercio, che utilizzano all´incirca 600 principi attivi di cui
poco o nulla si sa. E che nove volte su dieci vengono irrorati sulla
frutta, la verdura e i prodotti animali con cui ci alimentiamo.
Un giro d´affari
miliardario gestito da multinazionali.
Sostanze chimiche.
Sono alcuni numeri della
galassia pesticidi, ossia tutte quelle sostanze chimiche che - da
sole o in associazione fra loro - vengono utilizzate per proteggere
le coltivazioni dagli assalti di insetti, funghi, muffe e roditori. I
consumatori italiani li conoscono e li temono, eppure di pesticidi e
fitofarmaci, sino a oggi, a parlare sono soprattutto le associazioni
ambientaliste, mentre il mondo scientifico resta alla finestra. Per
avvicinare i medici alle tematiche della salute ambientale, la
sezione veronese di Isde (Associazione medici per l´ambiente) ha
organizzato nella sala covegni dell´Ordine dei medici di Verona, un
incontro su "Pesticidi e salute", con gli interventi di
medici del lavoro, un pediatra, uno zoologo e un agronomo.
Informare i medici.
Spiega il presidente di Isde
Verona, professor Giampaolo Velo: “È doveroso che i medici
comincino a interessarsi di queste tematiche, per essere poi in grado
di fornire le necessarie informazioni ai loro assistiti”.
Pesticidi e farmaci.
“Per i pesticidi”,
chiarisce il farmacologo, “occorre l´approccio usato con le
medicine. Ogni farmaco, è un dato di fatto, provoca un piccolo o
grande effetto indesiderato, ma con gli studi approfonditi e
soprattutto l´utilizzo a lungo termine siamo in grado di valutare il
rapporto fra rischio e beneficio, così da decidere se rinunciare
all´utilizzo di un dato farmaco. Con i pesticidi questo approccio è
impossibile; le variabili in campo sono troppe e soprattutto il
mercato continua o offrire prodotti nuovi. Il mio suggerimento? Sono
realista. Azzerare l´uso dei pesticidi è impossibile, ma sarebbe
già un buon punto di partenza rispondere a una domanda
apparentemente banale: in Italia servono tutti i prodotti oggi in
commercio oppure è solo business? Cominciamo a ridurne il numero e a
usarne meno, così sarà più facile studiarne gli effetti
indesiderati”.
Pesticidi e uomo.
I dati scientifici sulle
conseguenze dei pesticidi sull´uomo e sull´ambiente sono tanti e
pochi ormai li contestano. Il dottor Celestino Panizza, medico del
lavoro alla Asl di Brescia, ne ha elencati alcuni: negli agricoltori
che utilizzano pesticidi le percentuali di tumori al cervello, alla
prostata e alla pelle sono maggiori. Nei loro figli sono più elevate
le possibilità di patologie congenite. Si ritiene che le api siano a
rischio per i troppi pesticidi, mentre le particelle velenose finite
nelle acque di alcuni laghi hanno provocato una mutazione sessuale in
alcune specie di pesci. E tracce di pesticidi spesso vengono
riscontrate in campioni di latte materno.
Biologico è meglio?
L´agricoltura biologica può
aiutarci a ridurre la mitridizzazione da pesticidi?
“L´agricoltura biologica,
ossia che non usa fitofarmaci e antibiotici, è sicuramente un aiuto,
ma non un elisir di lunga vita”, ha spiegato l´agronoma Cristina
Micheloni, “a patto che il consumatore accorci il più possibile la
filiera. Più passaggi ci sono, più alta è la possibilità di
contaminazione. E bisogna rivolgersi a produttori certificati. I
recenti scandali, gli abusi del marchio biologico, se da un lato
preoccupano, dall´altro devono tranquillizzare: significa che i
controlli vengono fatti a regola d´arte”.
P.Col.
L'Arena, domenica 10 marzo
2013
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Nessun commento:
Posta un commento