L'inceneritore
contro di noi
Nella lunghissima guerra di
trincea tra favorevoli e contrari all'inceneritore di Parma, spesso i
primi accusano i secondi di essere “contro”, indicando nella
sindrome Nymby (not in my back yard – non nel mio giardino) il
luogo di origine della loro avversione al progetto.
Il concetto invece andrebbe
completamente invertito.
Non siamo noi contro
l'inceneritore.
E' l'inceneritore ad essere
contro di noi.
Nessuno può negare che
prima degli interessi di chicchessia vengano quelli dei cittadini,
prima del business senza regole debbono essere affermati e difesi i
diritti alla salute e al benessere di tutti.
Un progetto pulito che
garantisse un apporto neutro alla qualità dell'ambiente circostante
non avrebbe nemici.
Purtroppo nessuno, nemmeno
il costruttore, può affermare che l'inceneritore non inquini.
Ovviamente tutto sarà fatto
per mantenere questo livello di inquinamento entro i termini di legge
(e come potrebbero fare altrimenti) ma il dato di fatto è che
Ugozzolo, e i territori irrorati dal cono di emissione del camino,
subiranno un impatto, negativo, sulla qualità ambientale dei loro
territori.
Un impatto confermato tra
l'altro da un accordo sottoscritto da tutti i comuni coinvolti con
Iren, meglio conosciuto come misure di compensazione, che appunto
compensano di un danno che sarà compiuto negli anni a venire. clicca
qui
L'inceneritore è contro di
noi.
Specialmente se si considera
che al no al progetto è stato fatto seguire un sì all'alternativa,
fatta di gestione a freddo dei rifiuti, con l'implementazione di
quella fabbrica dei materiali che i cugini reggiani stanno
sviluppando in queste ore, con tanto di deliberazione provinciale.
Un piano alternativo
scritto, presentato, non considerato.
L'inceneritore è contro di
noi.
Eppure si è preteso, per
anni, di raffigurare il progetto per quello che non era.
Finto economico, con tariffe
promesse al ribasso con tanto di pubblicità progresso sugli organi
di stampa e poi scopertosi anti-economico, con tariffe alle stelle
tra le più alte in Italia, se non le più alte in assoluto.
Finto pulito, con
dichiarazioni surreali come “pulirà l'aria di Ugozzolo” o
“impatto uguale a zero”
Finto risolutivo, indicando
l'impossibile chiusura del cerchio della gestione 100% in house dei
rifiuti tramite il forno, dimenticandosi per strada 40 mila
tonnellate di ceneri, inclusa una quota di rifiuto pericoloso da
spedire in Germania nella miniere di salgemma a far compagnia alle
scorie nucleari, con la frazione organica esportata a Carpi anche
dopo l'avvio del camino, con l'assenza di recupero della plastiche
eterogenee che costituirebbero un vantaggio economico e invece
saranno una spesa in più per la loro finta eliminazione.
Sia chiaro, come il forno è
contro di noi noi siamo contro il forno.
Ma non siamo contro Iren.
Siamo contro certamente la
sua visione della gestione dei rifiuti che si ferma allo smaltimento
e fa fatica a recuperare il tempo perduto per guardare finalmente
avanti, perché il mondo corre.
E il gestore è certamente
stato anche un esecutore di ordini e visioni non sue, orientato dalla
politica locale che aveva stretto un patto da sinistra a destra per
sostenere il nuovo progetto dell'inceneritore, affidato poi a Iren
senza nessuna gara.
Non siamo contro Iren perché
vorremmo un gestore collaborativo sul tema dei rifiuti, in grado di
trasformare questo grande problema in un volano economico in grado di
dare risposte alla fame di posti di lavoro e di aria più pulita.
Anche noi vogliamo occuparci
e risolvere il problema dei rifiuti.
Ma vogliamo farlo in un modo
corretto e rispettoso dell'ambiente.
Modalità che un
inceneritore non può garantirci.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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