Nessun
danno, ma la sorpresa arriva dalla viscere
Una lieve scossa di
terremoto è stata rilevata nelle primo ore del mattino a nord di
Parma.
Il movimento tellurico, di
lieve entità, ha interessato in particolare il cantiere
dell'inceneritore di Parma, ormai in via di ultimazione.
La scossa è stata sentita
distintamente dagli addetti alla sorveglianza del cantiere, che hanno
subito allertato le forze dell'ordine.
Forse a causa della notevole
massa del Paip, alcune piccole fenditure si sono create attorno ai
basamenti, con fuoriuscita di materiale dalle profondità del
terreno.
Le forze dell'ordine,
intervenute prontamente, hanno subito richiesto l'intervento della
Sovrintendenza: davanti ai loro occhi infatti una specie di magma
denso e rarefatto con in rilievo sagome indistinte.
Ora gli esperti sono al
lavoro e le prime indiscrezioni confermano la particolarità del
ritrovamento.
A Parma è di scena il
mesozoico.
Si sa da tempo che la
pianura padana deve le sue particolari origini al ritiro del mare,
che copriva tutto il tavoliere sino ai limiti alpini e appenninici.
Gli affioramenti del periodo
permo-mesozoico provengono da una frattura della copertura vulcanica,
che fa riferimento all'arco Emiliano (Mirandola).
Il deposito superficiale ha
fatto emergere anche la presenza di fossili marini, già rinvenuto ad
esempio nel piacentino, in Val Trebbia, un'altra testimonianza
dell'origine lagunare della pianura padana, seguita al distacco tra
le placche europea e africana.
Dai primi rilievi il
materiale somiglia a quello ritrovato in Val Staffora (Oltrepò
Pavese), con la presenza di microfossili, in particolare molluschi
bivalva, ricci di mare, antenati dei pesci veri e propri.
Chissà che a fianco
dell'impianto non nasca anche un'esposizione dei fossili rinvenuti.
Un polo scientifico a tutti
gli effetti.
E' comunque confermato che
il sommovimento non abbia creato alcun problema di stabilità al
Paip.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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