No fronde,
no forno
Le immagini di Parmadaily
sono evidenti anche ai non esperti in botanica.
Attorno all'inceneritore di
Parma non c'è nessun boschetto mangiapolveri.
Al massimo si può parlare
di una distesa di steli nudi e sottili, certamente lontani
dall'assumere le sembianze di un bosco.
Non prendiamoci in giro
davanti all'evidenza.
Il boschetto non c'è e le
prescrizioni 29 e 30 parlano chiaro.
Le riportiamo per intero per
dare modo a tutti di comprenderne il significato.
29) L’Autorità Competente
ai sensi delle attuali normative per la forestazione, per le aree non
ricadenti nei perimetri urbani, è l’Amministrazione P.le di Parma.
Il progetto esecutivo, ai sensi di legge, dovrà essere approvato
espressamente prima della gara d’appalto e successiva
realizzazione. Nella fase esecutiva Enìa dovrà tenere presente che
stante il carattere sperimentale dell’opera
“mangiapolveri” dovranno
essere presentati indicatori e/o sistemi atti a dimostrare
l’efficienza delle performance proposte e sottoposte alla
valutazione della commissione tecnico amministrativa. Qualora Enìa
non raggiunga il 90% del valore dichiarato di assorbimento di polveri
sottili, dovrà realizzare opere mitigatrici e/o compensatrici di
uguale resa territoriale da approvare a cura della
Provincia e degli altri Enti
competenti. In base alle prescrizioni di VIA, la Soprintendenza ha
disposto un’alberatura sempreverde a scopo di mitigazione visiva
dell’impianto (altezza minima a dimora pari a 2,5 m). Inoltre allo
scopo di avere un’efficienza ed efficacia volta a ridurre gli
impatti, l’opera dovrà entrare in funzione almeno un anno prima
dell’attivazione del termovalorizzatore
cogenerativo. L’altezza
delle altre piante autoctone da porre a dimora sarà rapportata
all’effettivo grado di assorbimento che si vuol raggiungere
all’inizio della gestione (rendimento= 0.50..) operativa del forno.
Tutti gli oneri saranno a carico di Enìa S.p.A.. Considerata
l’elevata quantità di particolato fine assorbito, la parte arborea
oggetto di cure periodiche (potature, ecc.) dovrà essere smaltita
come rifiuto (speciale). Il progetto di forestazione è soggetto a
procedura di VIA
per la normativa regionale.
Si precisa che ogni variante sostanziale, sia eventualmente a seguito
di gara d’appalto, sia successivamente, dovrà essere approvata
dalla Provincia, sentiti gli altri Enti competenti e informati i
Comuni coinvolti nella procedura di VIA.
30) La tempistica di
realizzazione del progetto di forestazione dovrà garantire
un’adeguata schermatura per tutto l’arco dell’anno e dovrà
essere realizzata inmodo tale che già all’inizio dell’esercizio
dell’impianto assolva completamente alla funzione di compensazione
degli impatti dichiarata.
Emerge evidentemente come il
boschetto mangiapolveri sperimentale (niente e nessuno è im grado di
certificare l'effettiva efficacia di questo strumento) non sia pronto
né risponda alla prescrizioni indicate nell'Autorizzazione
Ambientale Integrata, approvata con deliberazione 938 il 15 ottobre
2008 dalla Giunta Provinciale di Parma, presenti tutti i componenti
tranne Gabriella Meo.
Le conclusioni sono per noi
molto semplici.
Senza bosco niente
accensione anche perché l'opera andava completata un anno prima del
previsto avvio dell'impianto ed anche su questo fronte non sembra che
Iren sia riuscita nell'impresa.
No fronde? No forno!
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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