Perché
gettar cartacce equivale a gettar monete
Quando
inquiniamo siamo noi a pagare il conto
Scagli la prima pietra chi,
almeno una volta nella vita, non ha buttato qualcosa per terra, sulla
pubblica via.
L'atto di liberarci delle
cose inutili, semplicemente gettandole via, è uno di quei gesti
istintivi, primordiali, atavici.
La parte inconscia del
nostro io rimanda a quando tutto ciò che ci passava per le mani era
“naturale”, organico, e il gettare a terra le cose inutili non
provocava alcun danno all'ambiente, ma era una semplice
“restituzione”, un gesto che faceva parte di quel ciclo chiuso
che la natura ancora segue con puntualità.
La parte conscia di noi è
invece convinta che il gesto non provochi danni, per lo meno a noi
stessi, si sottintende che qualcuno altro penserà a raccogliere,
pulire, sistemare e che in fondo in fondo non si è fatto nulla di
grave.
Come quando si mangia al
ristorante e nel conto è incluso anche il lavaggio di stoviglie e
tovagliato, e la pulizia del tavolo.
Non è così. Tutto quello
che gettiamo a terra, implica un'azione di recupero, obbliga ad un
intervento, che diventa un servizio extra che saremo sempre noi a
pagare, semplicemente in un secondo momento, sulla bolletta della
Tarsu.
La singola cartaccia
gettata, il sacco dei rifiuti abbandonato a casaccio lungo la strada,
i mozziconi di sigaretta buttati a terra, bottiglie, lattine,
bicchieri, tracce del nostro inequivocabile passaggio saranno
sostanzialmente contabilizzati dal gestore, e messi a carico della
comunità, in questo caso il comune.
Il quale semplicemente
provvederà ad una non tanto equa suddivisione dei costi tra tutti i
cittadini, responsabili e non di quel danno ambientale, piccolo o
grande che sia.
Dovremmo pensarci: quando
inquiniamo paghiamo noi la bonifica.
Dovremmo farci cogliere
dalla consapevolezza che gettando via cose che dovrebbero invece
essere collocate negli appositi bidoni, lasciamo scivolar fuori dalle
nostre tasche il contributo economico necessario a ripiegare
all'errore.
Non sono quindi gesti a
somma zero, neutrali.
Comportano un decremento del
nostro stesso portafoglio, semplicemente a causa di una negligenza.
Qui interviene
l'intelligenza delle persone.
Esistono cittadini talmente
ottusi da godere dell'auto-impoverimento, gaudenti nel gettare a
terra cartacce e monete (proprie) con gaiezza e nonchalance?
No. Manca semplicemente la
consapevolezza di quell'atto e soprattutto delle conseguenze che
comporta.
Basterebbe accendere il
cervello.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
21 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
441
giorni
fa
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