sabato 13 luglio 2013

L'inceneritore di Torino, 10 milioni di mc di fumi tossici

Benché Torino sia la 9° città più inquinata al mondo, verrà ulteriormente coperta di polveri, metalli pesanti, diossine ed altre sostanze altamente nocive se non cancerogene per l'uomo.
Niente è servito a bloccare la costruzione dell'inceneritore che ogni giorno brucerà almeno 1160 tonnellate di rifiuti indifferenziati vari, con emissione di oltre 10 milioni di mc di fumi altamente tossici nonostante il rispetto virtuale dei "limiti di legge" (che in realtà non limitano nulla).



Dopo le prime piccole prove di aprile, utili soprattutto per accaparrarsi il diritto a sfruttare gli incentivi statali, l'impianto è stato spento per un mese per consentire le analisi sanitarie di ASL/ARPA dettate più dalla necessità politica di rassicurare la cittadinanza che altro.
Nei prossimi giorni l'impianto riprenderà invece la sua attività a pieno regime, avvelenando i cittadini della Provincia di Torino e le produzioni agricole locali.
Trasformare -per puro fine di lucro- risorse preziose in sostanze inquinanti ed altamente nocive è lo scopo di questo impianto, la cui proprietà è oggi del fondo F2i di Vito Gamberale e della multiutility IREN.
Ecco alcuni degli impegni disattesi e incorrettezze sentite riguardo all'impianto:
La Servizi Industriali, impianto altamente inquinante che doveva essere spostato, non è stata ricollocata, anzi le è stato affidato un appalto connesso all'inceneritore;
I monitoraggi ambientali pre-accensione sono durati qualche mese invece che almeno un anno;
I controlli sanitari sulle popolazioni esposte non rileveranno avvelenamenti da diossina nelle persone a meno che non si registri un aumento di oltre il 20-30% del livello usuale (neanche a Taranto l'ILVA causa questi aumenti evidenti;
Il trasporto via ferrovia dei rifiuti è stato eliminato, per cui arriveranno camion da tutta la Provincia (e magari anche da tutta Italia, come si spera per fare cassa...);
Il teleriscaldamento non è stato realizzato e quindi non dovrebbe chiamarsi "termovalorizzatore".
L'incidente del 2-3 maggio scorso, durante il quale le elevatissime emissioni dell'inceneritore sono state del tutto fuori controllo, dimostra la pericolosità dell'impianto e l'omertà dei mezzi d'informazione, che hanno accuratamente nascosto la notizia.
La stessa TRM è stata deferita alla magistratura da parte dell'ARPA per comportamento "non idoneo".

Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 13 luglio 2013

L'inceneritore di Parma avrebbe dovuto accendersi
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giorni fa

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