Benché Torino sia la 9°
città più inquinata al mondo, verrà ulteriormente coperta di
polveri, metalli pesanti, diossine ed altre sostanze altamente nocive
se non cancerogene per l'uomo.
Niente è servito a bloccare
la costruzione dell'inceneritore che ogni giorno brucerà almeno 1160
tonnellate di rifiuti indifferenziati vari, con emissione di oltre 10
milioni di mc di fumi altamente tossici nonostante il rispetto
virtuale dei "limiti di legge" (che in realtà non limitano
nulla).
Dopo le prime piccole prove
di aprile, utili soprattutto per accaparrarsi il diritto a sfruttare
gli incentivi statali, l'impianto è stato spento per un mese per
consentire le analisi sanitarie di ASL/ARPA dettate più dalla
necessità politica di rassicurare la cittadinanza che altro.
Nei prossimi giorni
l'impianto riprenderà invece la sua attività a pieno regime,
avvelenando i cittadini della Provincia di Torino e le produzioni
agricole locali.
Trasformare -per puro fine
di lucro- risorse preziose in sostanze inquinanti ed altamente nocive
è lo scopo di questo impianto, la cui proprietà è oggi del fondo
F2i di Vito Gamberale e della multiutility IREN.
Ecco alcuni degli impegni
disattesi e incorrettezze sentite riguardo all'impianto:
La Servizi Industriali,
impianto altamente inquinante che doveva essere spostato, non è
stata ricollocata, anzi le è stato affidato un appalto connesso
all'inceneritore;
I monitoraggi ambientali
pre-accensione sono durati qualche mese invece che almeno un anno;
I controlli sanitari sulle
popolazioni esposte non rileveranno avvelenamenti da diossina nelle
persone a meno che non si registri un aumento di oltre il 20-30% del
livello usuale (neanche a Taranto l'ILVA causa questi aumenti
evidenti;
Il trasporto via ferrovia
dei rifiuti è stato eliminato, per cui arriveranno camion da tutta
la Provincia (e magari anche da tutta Italia, come si spera per fare
cassa...);
Il teleriscaldamento non è
stato realizzato e quindi non dovrebbe chiamarsi
"termovalorizzatore".
L'incidente del 2-3 maggio
scorso, durante il quale le elevatissime emissioni dell'inceneritore
sono state del tutto fuori controllo, dimostra la pericolosità
dell'impianto e l'omertà dei mezzi d'informazione, che hanno
accuratamente nascosto la notizia.
La stessa TRM è stata
deferita alla magistratura da parte dell'ARPA per comportamento "non
idoneo".
Coordinamento Ambientalista
Rifiuti Piemonte
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
13 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
433
giorni
fa
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