Cavoli,
finocchi e rifiuti tossici: la scoperta shock a Caivano
A pochi
metri, solo qualche giorno fa, erano stati sigillati dei pozzi
inquinati
che
irrigavano i campi della zona. I rifiuti erano quasi in superficie,
a 50
centimetri dalle coltivazioni
Cavoli, finocchi e rifiuti
tossici: la scoperta shock a Caivano
A pochi metri, solo qualche
giorno fa, erano stati sigillati dei pozzi inquinati che irrigavano i
campi della zona. I rifiuti erano quasi in superficie, a 50
centimetri dalle coltivazioni
Periferia di Caivano, nel
perimetro della “Terra dei fuochi”.
Il Corpo forestale dello
Stato ha ritrovato, al di sotto di un terreno coltivato a cavoli,
fusti di rifiuti tossici: solventi chimici altamente aggressivi,
scarti industriali, scorie di fusioni di vetro e materiali contenente
fibre di amianto.
Erano sotterrati a soli 50
centimetri dalla superficie, separati da mezzo metro di terra da
prodotti che sarebbero finiti sulle tavole di ignari consumatori.
Ma c'è di più. A poche
decine di metri, solo la scorsa settimana, la Procura di Napoli aveva
fatto sigillare cinque pozzi le cui acque erano risultate inquinate.
Le stesse acque che irrigavano i campi di cavoli e di pomodori nelle
vicinanze.
L'individuazione del terreno
finito sotto sequestro è stata molto articolata.
Gli uomini del Comando
provinciale della forestale di Napoli, coordinati dal primo dirigente
Sergio Costa, e del nucleo investigativo hanno prima analizzato
alcune foto aeree. Successivamente sono stati fatti degli
appostamenti, poi sono state avviate le opere di scavo che hanno
fatto emergere le scorie.
La Forestale ha accertato
che nell'area dove sono stati trovati i rifiuti fino a poco tempo fa
erano stati coltivati ortaggi, in particolare finocchi, e che il
fondo, dopo un periodo di riposo colturale, era destinato a essere
riutilizzato a breve per un nuovo ciclo produttivo di colture
agricole. Il sequestro preventivo, si legge in una nota della
Procura, "si è reso necessario, al fine di prevenire pericoli
per la salute pubblica".
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
11
luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
431
giorni
fa
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