Per
i giudici Iren è “contraddittorio”
Il Tar di Parma respinge la
sospensiva richiesta da Iren.
Un primo punto a favore del
Comune di Parma, che aveva sostenuto l'irricevibilità,
l'inammissibilità e l'improcedibilità della domanda di Certificato
di Conformità Edilizia e Agibilità Parziale presentata da Iren il
28 giugno.
I giudici del tribunale
amministrativo, presieduto da Angela Radesi, non hanno riscontrato
l'urgenza della richiesta da parte del gestore e rimandano tutto alla
discussione nel merito prevista per il 31 luglio.
Non è stata infatti accolta
la richiesta di Iren di dare il via all'impianto senza ascoltare la
controparte, in questo caso sia la Provincia di Parma che il Comune,
nella formulazione della “inaudita altera parte”.
Del resto l'intenzione di
Iren di ottenere il nulla osta per avviare l'impianto non ha in sé
requisiti sufficienti mancando proprio quel certificato di conformità
edilizia ed agibilità senza il quale il gestore è impossibilitato a
premere il pulsante del via.
E nemmeno lo può ottenere
“di forza” imponendo all'ente locale una pratica che è di
competenza dell'amministratore e non certo di chi ne fa richiesta.
Del resto il ricorso
presentato da Iren si è rivolto in particolare contro piazza
Garibaldi quando in realtà è stato piazzale della Pace ha indicare
i termini per la concessione del nulla osta all'esercizio
provvisorio.
Nel frattempo il Tar chiede
agli attori in campo di depositare tutte le istanze in loro possesso
per poter analizzare complessivamente la vertenza.
Il punto rimane il
certificato di agibilità, che la Provincia ha imposto a Iren come
condizione sine qua non per l'avvio dell'inceneritore.
Indicazione non seguita poi
dal gestore che ha comunque avviato l'impianto per poi essere
costretta ad uno stop ulteriore.
La guerra dell'inceneritore
continua nella complessità del diritto e delle autorizzazioni.
Intanto a Ugozzolo il forno
langue.
E i cittadini ringraziano
per l'ora d'aria.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
12 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
432
giorni
fa
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