Infelix
Campania: Legambiente su terreni avvelenati,
Campania
come Chernobyl, quanti ce ne sono?
«Ci domandiamo quante altre
bombe tossiche sono nascoste, coperte da vegetazione o da campi
coltivati nelle terre di Gomorra? Una cosa è certa: tra insalate al
cadmio, zucchine impazzite, cavoli amari, pomodori alla diossina,
frutta al percolato, il pranzo è servito ed i veleni della discarica
arrivano sulla tavola»: lo dice Michele Buonomo, presidente
Legambiente Campania, commentando l’ultimo ritrovamento di una
discarica di rifiuti tossici vicino a campi coltivati a Caivano.
Buonomo plaude «il lavoro
delle Forze dell’ordine in particolare gli uomini del Corpo
Forestale del Comandante Sergio Costa. Quella che una volta era la
Campania Felix, criminali hanno vomitato di tutto: polveri da
abbattimento dei fumi di industrie siderurgiche, cromo, rame, zinco,
cadmio in quantità industriali vernici di scarto, fanghi.
La provincia di Napoli
nell’ultimo Rapporto Ecomafie è maglia nera a livello nazionale
per ciclo dei rifiuti con 303 infrazioni, pari ad un’incidenza di
25 reati ogni 100kmq, 364 persone denunciate o arrestate e 180
sequestri effettuati. E davanti a una Cernobyl napoletana la politica
resta a guardare passivamente ad una terra che langue e muore».
Tra i viaggi della speranza
dei rifiuti ovviamente ci sono anche le ceneri degli inceneritori,
specie quelle cosiddette volanti e molto pericolose. Un'ampia
letteratura scientifica ha dimostrato la pericolosità dello scarto
dei forni, della loro lisciviazione e colatura all'interno delle
discariche, del rilascio nel tempo di metalli pesanti in ambiente,
dell'avvelenamento delle falde.
Una serie di situazioni
scabrose che sono tenute naturalmente coperte dal silenzio.
Fino a quando?
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
13 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
433
giorni
fa
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