venerdì 21 gennaio 2011

Diossina nei polli e uova tedeschi

Lo scandalo del mangime per animali alla diossina arriva dalla Germania, Paese che dovremmo copiare per le sue pratiche ambientali, l'Europa virtuosa da seguire.
Le autorità hanno scovato tremila tonnellate di grassi contaminati da diossina, consegnate a venticinque produttori di mangimi, in particolare per polli, e poi distribuite agli allevatori.



L’Unione europea chiede ai tedeschi se carni o uova siano state esportate in altri stati. Da Berlino la rassicurazione che l’emergenza resta circoscritta alla Germania, subito smentita dal fatto che migliaia di uova (pare 150 mila) contaminate sono state esportate a dicembre nei Paesi Bassi.
Le regioni tedesche coinvolte sono ormai tantissimi e un migliaio gli allevamenti chiusi dalle autorità.
La diossina, catalogata come sostanza cancerogena dall’Organizzazione mondiale per la sanità, sarebbe finita nei mangimi a causa della negligenza di un’azienda tedesca, che produce anche grassi per bio-carburanti. Cosa ci facesse con la diossina non è dato a sapersi.
Ora si cerca di correre ai ripari ritirando le uova. Ma quante saranno già state consumate?
“Ci stiamo occupando di questo caso in modo molto serio – ha detto Isle Aigner, ministro dell’Agricoltura e della Tutela dei Consumatori -. I consumatori e gli agricoltori colpiti hanno bisogno urgentemente di informazioni chiare. È importante che il mangime contaminato sia richiamato immediatamente dal mercato, così come tutti i prodotti alimentari sugli scaffali”.
Nelle aziende produttrici di mangime sono iniziati i controlli a tappeto. Tremila tonnellate di grasso per mangimi, contaminato dal cancerogeno riconosciuto tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono state già immesse in commercio.
Le uova distribuite sono centinaia di migliaia. All’origine della contaminazione ci sarebbe una società che avrebbe utilizzato per sbaglio una sostanza chimica industriale di solito usata nella produzione della carta.
Migliaia di polli sono già stati abbattuti in Germania.
La diossina è una delle emissioni tipiche degli inceneritori, non si capisce come fosse presente anche nella produzione della carta: forse perché non la mangiamo la carta può essere inquinata?
Il caso tedesco ricorda da vicino i polli alla diossina toscani.
Nei pressi dell'inceneritore di Montale sono stati riscontrati livelli di diossina superiori anche di dieci volte il limite ammesso dalla legge. Era il 2009 e le analisi sulle matrici biologiche erano state effettuate dall'Usl.
Nel 1999 in Belgio migliaia di polli alla diossina furono abbattuti, i titolari dell'azienda produttrice arrestati, due ministri si dimisero. Anche allora il problema era il mangime dato agli animali.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 21 gennaio 2011
-471 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+235 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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